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Roma, usa internet all'estero e al rientro riceve due fatture telefoniche da capogiro: "Non ne sapevo niente"

Roma, usare internet all'estero può causare conseguenze gigantesche: il caso denunciato dall'associazione Adico

Immaginate di tornare da un viaggio oltreoceano e di trovarvi di fronte a bollette telefoniche da capogiro, che insieme sfiorano i 110 mila euro. Un incubo diventato realtà per l'amministratore di una azienda romana, che ha visto trasformarsi il suo rientro da un viaggio di lavoro negli Stati Uniti in una vera e propria odissea finanziaria, fino all'intervento salvifico dell'associazione a difesa dei consumatori, Adico.

Il roaming internazionale, seppur utile, può trasformarsi in una spada di Damocle per ignari viaggiatori che fanno un uso, a loro insaputa, spropositato, del servizio. La disputa di cui parliamo oggi che ha visto un'impresa romana contrapposta a un gigante delle telecomunicazioni, in un conflitto che ha messo a dura prova la pazienza e le finanze dell'azienda. La vicenda è iniziata con l'arrivo di due fatture telefoniche da infarto, e ha preso una svolta inaspettata dopo che l'utente, anziché pagare, si è rivolto alla consulenza di esperti della tutela del consumatore.
Il viaggio di ritorno dell'amministratore ha segnato l'inizio di una battaglia legale che ha portato a risultati davvero ottimi, considerando come tutto era iniziato. Un'odissea che si è trasformata in un caso emblematico di tutela dei diritti dei consumatori. Vediamo nel dettaglio.

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Roma, usa internet all'estero: il roaming gli costa caro e amaro

La contesa si è incentrata sulle tariffe di roaming, il servizio che permette di utilizzare il proprio telefono all'estero ma che può riservare sorprese amare. L'azienda immobiliare romana si è vista recapitare due fatture per un totale di 109 mila euro, un importo generato durante un viaggio negli Stati Uniti. La decisione di rivolgersi all'Adico è stata determinante. La controparte, inizialmente intransigente, ha dovuto riconoscere la forza dell'argomentazione legale che contestava la legittimità delle tariffe applicate. L'outcome? Una riduzione drastica dell'importo dovuto, da 109 mila a soli 15 mila euro. Una vittoria significativa per la tutela dei diritti dei consumatori.

L'imprenditore romano avrebbe dovuto ricevere, dall'operatore telefonico, un sms in cui si comunicava il raggiungimento della soglia di consumo dei dati. Ma, a quanto pare, l'utente non avrebbe ricevuto alcun avvertimento, né avrebbe dato il suo 'ok' per una tariffa extra-soglia. La compagnia telefonica, a corto di prove, si è quindi trovata ad accettare un accordo transattivo, per evitare ulteriori azioni legali.

"Prima di partire, informatevi!" è un po' il messaggio lanciato da Carlo Garofolini, presidente di Adico a tutti i consumatori. Questa storia, con il suo lieto fine, non solo riafferma l'importanza della difesa dei consumatori ma sottolinea anche la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo le tariffe di roaming e le opzioni disponibili per evitarne gli effetti più onerosi. La prevenzione, attraverso la richiesta di offerte specifiche per il roaming internazionale, emerge come strumento fondamentale per proteggere se stessi da spiacevoli sorprese finanziarie.

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