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Roma, Gaie e Camilla travolte e uccise sulle strisce pedonali: “Da Pietro Genovese mai una parola di scuse a noi genitori”

Roma, Gaie e Camilla uccise sulle strisce pedonali: parla la mamma di una delle due vittime, Gaia von Freymann: “Da parte di Pietro Genovese mai una parola di scuse a noi genitori”

E’ stato rinviato a giudizio per evasione dai domiciliari Pietro Genovese, già condannato a 5 anni e 4 mesi per l’omicidio di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli. Le due, entrambe 16enni, furono da Genovese travolte e uccise mentre attraversavano Corso Francia, a Roma, il 22 dicembre 2019. Nel gennaio del 2021, il ragazzo, figlio del popolare regista Paolo Genovese, durante un controllo dei carabinieri, non rispose al citofono, non facendosi trovare in casa. Per questo episodio, il prossimo 20 marzo inizierà un processo nei suoi confronti.

E’ stata intervistata a Storie Italiane, su Rai 1, Gabriella Sarracino, mamma di Gaia. Una lunga e accorata chiacchierata in diretta televisiva, di una donna che ha perso la sua unica figlia, e che assiste, allibita, alla non-pena che sconta colui che ha spezzato la vita della sua Gaia. "Non sono per il carcere per Pietro e per tutte le situazioni analoghe, ma la nostra situazione è più particole. Esistono delle misure alternative, non bisogna solo pensare al recupero di questo ragazzo, che si è dimostrato recidivo in comportamenti gravi con l'automobile. E’ stato trovato positivo all’esame tossicologico, in stato di ubriachezza grave, e dopo 4 ore dall'incidente con un tasso alcolemico alto.

"Gli sono state abbonate tante, tante cose. Come l’omissione di soccorso: dopo l’incidente ha tentato di fuggire, ma non gli è stato riconosciuto. Il motore gli è caduto dopo 500 metri. Non si era fermato, un suo amico lo ha convinto a tornare indietro".

Roma, Gaia e Camilla uccise mentre attraversavano la strada: "Nessun rispetto verso il nostro dolore da parte di Pietro Genovese" 

"Quando siamo arrivati sul luogo dell’incidente, io non sapevo chi fosse la persona che aveva investito le nostre ragazze. Ma lui era lì. Per noi è stato uno shock aver assistito, durante il suo periodo ai domiciliari, a una serie di comportamenti che dimostrano che Pietro non ha interiorizzato ciò che ha commesso. Innanzitutto, il 22 maggio, mentre eravamo alla messa di Gaia e Camilla durante la quale celebravamo i 5 mesi dalla loro scomparsa, i vicini di casa del ragazzo hanno chiamato le forze dell’ordine per schiamazzi. Una mancanza di rispetto verso di noi, e il nostro dolore", racconta la mamma di Gaia. E poi, l’episodio per cui ora andrà di nuovo a processo. 

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Stiamo parlando di un ragazzo di quasi 20 anni, che ha ammazzato due ragazze totalmente innocenti sulle strisce pedonali: questo è stato accertato dalla Procura, e da 197 pagine che il giudice in primo grado ha riconosciuto. Non credi che ci sia stato un pentimento, da parte di Genovese?”, chiede Daniele alla mamma di Gaia. “Diciamo che la Procura, al momento, non ha creduto al fatto che lui non abbia sentito il citofono. Quindi c’è questo processo in corso, il tribunale deciderà, ovviamente, sul da farsi. Mi aspetto che ci sia una punizione, non solo un recupero.

"Esistono anche misure alternative, come la detenzione ai domiciliari, lavori socialmente utili che potrebbe fare, e poi recarsi a dormire in casa con una detenzione domiciliare”. “Sono mai arrivate parole di pentimento?”, chiede la conduttrice di Storie Italiane alla mamma di Gaia. “Mai”, risponde la donna. "Sfuggiva sempre ai nostri sguardi. Capisco l'imbarazzo, ma da parte sua, mai una scusa a noi genitori”.

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