Una cliente di un supermercato di Napoli ha condiviso sui social l'incredibile scontrino con 30 buste della spesa ma un dettaglio smentisce l'ipotesi di truffa.
Nel dedalo di vicoli e piazze che compone il vibrante tessuto urbano di Napoli, una città dove ogni pietra racconta una storia millenaria e la vita scorre tra colori, sapori e contrasti sorprendenti, si è recentemente consumato un episodio che ha dell'incredibile. Un semplice atto di quotidianità, come la spesa al supermercato, si è trasformato in un caso da raccontare, un aneddoto che solleva interrogativi e riflessioni ben oltre il confine cittadino. Immaginatevi di essere alla cassa, il carrello pieno delle necessità quotidiane, pronti a concludere il rito della spesa, quando lo sguardo cade sullo scontrino: 30 buste della spesa e 10 sacchetti del reparto ortofrutta addebitati.
Un numero assurdo, fuori da ogni logica di consumo personale. Ma come è possibile? Errore umano, disattenzione o qualcosa di diverso? Questa storia ha tutte le caratteristiche per essere l'ennesima truffa del supermercato. In realtà, però, un dettaglio ci rivela che non tutto è così come sembra.
Scontrino assurdo al supermercato: il dettaglio
La denuncia di Lisa è arrivata in un gruppo Facebook. "E' la prima volta che mi capita una cosa del genere: controllando lo scontrino di una spesa fatta mi sono ritrovata 30 buste della spesa e 10 sacchetti del reparto ortofrutta ma nella realtà porto le buste da casa e ho preso solo le banane nel reparto ortofrutta", ha denunciato Lisa sui social. Insomma, la cliente è convinta di essere stata truffata. "Ma è legale? Non credo", commenta una signora indignata. In effetti, sembrerebbe che qualcosa non torna. Poi, nella discussione interviene una cassiera, una donna del mestiere, che fa notare un dettaglio.
"Alcune volte capita che se un prodotto non passa, mettono i sacchetti equivalenti al costo del prodotto per venderlo", spiega la commessa. Tuttavia, la dipendente del supermercato specifica che il cliente deve essere messo al corrente e deve dare l'assenso per procedere in questo modo. Cosa che nel caso di Lisa, stando alla sua testimonianza, non è avvenuta. Insomma, molto probabilmente Lisa ha acquistato un prodotto da 3,10 euro che la cassiera non ha potuto passare in cassa. Quindi, per permettere alla cliente di portare a casa il prodotto ha aggiunto 30 buste della spesa da 10 centesimi e 10 sacchetti del reparto ortofrutta da 1 centesimo. Se così fosse, le anomali sullo scontrino diventerebbero comprensibili. Però, resta sempre la questione del comunicare alla cliente questa procedura. Infatti, per esempio, Lisa avrebbe potuto rifiutare poiché in questo modo non è possibile fare il reso del prodotto. E voi, cosa ne pensate di tutta questa storia? Vi è mai capitata una cosa del genere?
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