L'avvocato Massimiliano Dona ha spiegato quando e come i supermercati possono applicare l'arrotondamento del prezzo sullo scontrino e fatto notare un particolare dettaglio.
In un'epoca in cui ogni centesimo conta, la pratica dell'arrotondamento del prezzo sullo scontrino si trasforma da semplice questione di comodità a tema di rilevante interesse legale e di diritti del consumatore. È una realtà con cui molti si confrontano quotidianamente, spesso senza dare troppo peso a quel lieve arrotondamento che, però, solleva questioni più ampie sulle transazioni commerciali e sulla trasparenza nei confronti dei consumatori. Entrare in un negozio, effettuare un acquisto e notare che il totale sullo scontrino è stato arrotondato all'euro più vicino può sembrare un dettaglio minore, ma è proprio da questi dettagli che emergono le grandi questioni di principio. In che modo queste pratiche influenzano la fiducia tra consumatore e commerciante? Qual è il confine tra convenienza e correttezza?
Massimiliano Dona, avvocato esperto nei diritti dei consumatori, ci guida attraverso questa intricata tematica, sottolineando l'importanza di essere informati e consapevoli dei propri diritti. Attraverso il suo video, spiega le sfumature legali e le implicazioni etiche dell'arrotondamento del prezzo, offrendo al lettore una panoramica chiara e approfondita su come navigare con consapevolezza nel mare delle transazioni quotidiane.
Arrotondamento del prezzo sullo scontrino: la spiegazione dell'avvocato
Come un normale consumatore, Massimiliano Dona ha acquistato due prodotti al supermercato e, quando ha controllato lo scontrino, ha notato uno strano dettaglio. Infatti, sebbene il prezzo totale è 4,69 euro, ha pagato 4,70 euro. Sullo scontrino è presente la voce 'arrotondamento' e l'importo di 0,01. Ma tutto ciò è legale? Ebbene sì. Come spiega Massimiliano Dona, quando si paga l'importo interamente in contanti, il supermercato o il negozio può applicare l'arrotondamento, per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino. Quindi, l'arrotondamento può a volte favorire il consumatore e a volte favorire il commerciante.
Tuttavia, c'è un dettaglio importante da tenere in considerazione. Infatti, questa pratica è legale solo quando sullo scontrino è presente la voce 'arrotondamento'. In caso contrario, si tratta di un'azione illegittima da parte del commerciante. Massimiliano Dona, inoltre, spiega che se il consumatore vuole evitare l'arrotondamento, allora deve pagare con carta o con bancomat. In ogni caso, conclude l'avvocato, è illegittimo rifiutare il pagamento con monetine da 1 o 2 centesimi. In definitiva, non vi preoccupate, la pratica dell'arrotondamento del prezzo è regolamentata per legge. Tuttavia, controllate sempre che sullo scontrino sia presente la voce corrispondente. A voi è mai capitato di notare questa dicitura sullo scontrino? Oppure credevate che il commerciante non ha diritto ad arrotondare il prezzo?
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