E' di questi minuti la notizia delle morte di Alexey Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin.
Il servizio federale della Russia che si occupa dell'esecuzione delle condanne ha comunicato la morte di Alexey Navalny. Il comunicato diffuso comunica che l'oppositore politico russo si è sentito male dopo la passeggiata e ha perso quasi subito conoscenza. Sono stati inutili i tentativi di rianimazione. Ancora da capire quali siano state le cause della morte. Il servizio federale russo per l'esecuzione delle condanne ha comunicato l'invio di una commissione per stabilire la cause della morte. Secondo alcune indiscrezione, la morte potrebbe essere legata a una trombosi.
Navalny era detenuto in una colonia penale in Siberia dove era stato trasferito nei mesi precedenti. Navalny era considerato il principale oppositore politico di Putin ed era in galera per scontare una condanna di 19 anni per riabilitazione e finanziamento del "nazismo" e finanziamento dell'"estremismo". E' morto all'età di 47 anni.
Morte di Alexey Navalny: la sua storia
Alexey Navalny è stata una delle figure più emblematiche e controverse della Russia contemporanea, noto per il suo attivismo anti-corruzione e la sua opposizione al governo di Vladimir Putin. Navalny ha iniziato la sua carriera politica focalizzandosi sulla lotta contro la corruzione, utilizzando il suo blog e i social media per esporre irregolarità e malversazioni all'interno del governo russo e delle grandi corporazioni statali. Nato il 4 giugno 1976, Navalny è cresciuto a Butyn, un sobborgo di Mosca. Dopo essersi laureato in legge all'Università Russa dell'Amicizia tra i Popoli e in economia alla Yale University, ha iniziato a guadagnare attenzione nel 2008, quando ha iniziato a pubblicare indagini dettagliate sulle compagnie russe, accusandole di corruzione.
La sua ascesa come leader dell'opposizione è stata segnata da numerosi arresti e processi. Nel 2011, Navalny ha fondato il Fondo Anti-Corruzione (FBK). Così, è diventanto una spina nel fianco del governo con le sue inchieste e reportage che denunciavano corruzione e nepotismo tra le élite russe. La sua candidatura alla carica di sindaco di Mosca nel 2013 ha segnato un momento importante nella sua carriera politica. E' arrivato secondo ma ha consolidato la sua posizione come figura chiave dell'opposizione russa. Navalny ha anche provato a candidarsi alle elezioni presidenziali, ma è stato fermato dal comitato elettorale.
L'avvelenamento e la condanna
Forse il momento più drammatico della sua vita è stato nell'agosto del 2020, quando è stato avvelenato con un agente nervino del gruppo Novichok e ha dovuto essere trasportato in Germania per le cure. Nonostante questo, Navalny è tornato in Russia nel gennaio 2021, dove è stato immediatamente arrestato. È stato successivamente condannato a due anni e mezzo di reclusione in un caso di violazione della libertà vigilata, che lui e i suoi sostenitori ritengono essere un altro esempio di persecuzione politica. Poi, è arrivata l'altra condanna a 19 anni. Praticamente un ergastolo. E, infine, la morte.
Nonostante gli arresti, le condanne e l'avvelenamento, Navalny continua a essere una voce di opposizione in Russia, simbolo di resistenza contro la corruzione e l'autoritarismo. La sua tenacia e il suo impegno per la giustizia lo hanno reso una figura di spicco non solo in Russia ma in tutto il mondo, incarnando la lotta per la libertà e la democrazia in un'era di crescente autoritarismo.