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La maledizione di Cisterna di Latina: mamma e figlie uccise dai proiettili. Sei anni fa un caso quasi identico

Cisterna di Latina: la città laziale colpita da un altro orribile caso di duplice omicidio. Sei anni fa un caso assai simile a quello odierno  

L'Italia è sconvolta per quanto avvenuto a Cisterna di Latina, dove madre e figlia sono state uccise dai proiettili di un uomo. Un duplice femminicidio a tutti gli effetti: le vittime si chiamavano Nicoletta Zomparelli, 46 anni, e Renée Amato, 19 anni. Accusato della loro morte è Christian Sodano, 27enne finanziere. L'uomo avrebbe aperto il fuoco nella casa in cui le due donne vivevano, ma il vero obiettivo sarebbe stata Desyrée Amato, la 22enne con cui aveva avuto una relazione. A quanto pare, Sodano non avrebbe accettato la fine della storia con l'ex compagna, e si sarebbe recato in casa sua per ammazzarla. Ma sua madre e sua sorella si sono messe tra lei e il killer, finendo trucidate dai colpi della pistola di servizio del 27enne.

La tragedia

La dinamica della vicenda è ancora tutta da chiarire: le indagini per ricostruirne i contorni sono in corso. A quanto emerge, però, dalle prime ricostruzioni, nella villetta in cui le tre donne vivevano, sarebbe iniziata una lite tra Sodano e Desyrée. A quel punto, la mamma e la sorella della giovane avrebbero urlato al 27enne di andar via, chiedendogli di lasciare in pausa la ragazza. Per tutta risposta, il finanziere avrebbe impugnato l'arma a sua disposizione, nel tentativo di uccidere l'ex fidanzata. La quale è riuscita a salvarsi, nascondendosi in bagno e scappando dalla finestra. I soccorritori e le forze dell'ordine l'hanno trovata in stato di shock nel momento in cui hanno fatto irruzione in casa, dopo essere state allertati proprio da Desyrée.

Una vicenda di cronaca sconvolgente, che ha gettato nell'angoscia la comunità di Cisterna di Latina. Città in cui proprio sei anni fa si era consumata una vicenda assai simile.

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Nicoletta Zomparelli

La maledizione di Cisterna di Latina: sei anni fa un maresciallo dei carabinieri uccise le due figlie per poi togliersi la vita

Il caso risale al 2018: Luigi Capasso, carabiniere, sparò dei colpi di pistola in direzione delle sue due figlie e di sua moglie. Le figlie, di 8 e 14 anni, rimasero purtroppo uccise. Le bambine sono state assassinate mentre dormivano. La mamma, invece, Antoniella Gargiulo, 39 anni, rimase gravemente ferita. L'uomo, poco dopo aver commesso la strage della sua stessa famiglia, puntò contro di lui l'arma, togliendosi la vita. L'uomo era in causa di separazione dalla moglie.

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