Un anello di diamanti ha 'compiuto' un viaggio di 160 km prima di tornare sulle dita della sua proprietaria. Quest'ultima lavora come anestetista in un ospedale e l'incredibile storia del prezioso è cominciata in una giornata lavorativa come tante.
Sul web esistono storie di oggetti perduti che hanno fatto "giri immensi" (cit.) prima di essere restituiti ai legittimi proprietari. Molti ricorderanno una vecchia notizia virale di un anello che finì nello scarico di un WC e che fu recuperato dalla rete fognaria. Il caso volle che appartenesse alla moglie del gestore della rete di una città americana. La storia odierna è a tratti simile, ma non vede coinvolte acque reflue. Il protagonista, però, è lo stesso: un anello di diamanti dall'alto valore commerciale, appartenente a una dottoressa di origini indiane che vive e lavora in Inghilterra.
Tutto è iniziato quando Suraj Shah, uno specializzando in anestesia presso il Royal Free Hospital di Londra, ha indossato un camice fresco di lavanderia mentre si preparava per iniziare il suo turno. "Mentre lo indossavo, ho sentito un rumore metallico, di qualcosa che era caduto per terra. Una collega mi ha avvisato che era un anello. Ho subito chiesto ai miei colleghi se appartenesse a loro, ma tutti mi hanno risposto di no. A quel punto ho parlato con il personale addetto ai servizi e ho spiegato cos'era successo". Nelle ore successive, è iniziata la ricerca del proprietario di quell'anello di diamanti comparso per caso nel camice di uno specializzando in medicina.
L'anello che ha viaggiato 160 km
Come prima cosa, gli addetti ai servizi hanno contattato la ditta che si occupa del servizio lavanderia. Da loro hanno scoperto che una dottoressa di un ospedale a Bury St. Edmunds, afferente al Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, divisione West Suffolk, aveva effettivamente denunciato la scomparsa del prezioso. La legittima proprietaria si chiama Radhika Ramasamy e - incredibile ma vero - a sua volta lavora come anestetista. Il suo 'collega' (più giovane) si è trovato in tasca l'anello cinque giorni dopo la segnalazione dell'oggetto smarrito.
"Ho messo l'anello in tasca. Volevo rimetterlo al dito, poi c'è stato un imprevisto e me ne sono dimenticata. Mi sono accorta di non averlo più il giorno dopo, di sera. Tornata al lavoro lunedì, ho segnalato l'episodio agli addetti ai servizi. Sinceramente non mi aspettavo di ritrovarlo. Pensavo che le lavatrici lo avessero distrutto", ha spiegato la donna alla stampa locale. Così non è stato: l'anello, perfettamente intatto, le è stato restituito alcune ore fa, dopo un viaggio di 160 km. "So che è tutto frutto di un lavoro di squadra. Apprezzo molto quante persone si siano interessate a me e che abbiano fatto l'impossibile per ridarmi l'anello". Il giovane specializzando si è detto "felice" di aver potuto aiutare: "Mi sento parte di un piccolo miracolo. Sono davvero contento che l'anello sia stato ridato a Radhika".
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