Il cliente di un supermercato ha denunciato l'inganno subito: la cassiera spiega perché il prodotto in offerta è stato pagato a prezzo pieno.
Nel labirinto di corridoi dei supermercati, tra una miriade di prodotti che si accalcano sugli scaffali, le offerte speciali e le promozioni brillano come fari per i consumatori alla ricerca del miglior affare. "Risparmia ora!", "Offerta limitata!", "Prezzi mai visti prima!" sono solo alcune delle esche utilizzate per attirare l'attenzione e aprire i portafogli. Ma cosa accade quando, giunti alla cassa, quel prodotto che credevamo di pagare a un prezzo vantaggioso, ci viene addebitato a tariffa piena?
È il momento in cui la realtà del marketing incontra l'esperienza del consumatore, e non sempre l'esito è favorevole. Dietro l'angolo di ogni buona offerta, potrebbe celarsi l'inganno, pronto a cogliere di sorpresa il consumatore meno attento. Le promozioni, infatti, spesso nascondono condizioni specifiche, limitazioni nascoste, o sono semplicemente mal interpretate da chi acquista. E' questo il caso di Fabio che, dopo l'inganno subito, ha deciso di denunciare la beffa all'Unione Nazionale Consumatori.
L'inganno del supermercato: prodotto in offerta pagato a prezzo pieno
Nel reclamo scritto sul sito ufficiale dell'associazione che tutela i consumatori italiani, Fabio ha spiegato i dettagli della sua disavventura. Mentre faceva la spesa in un supermercato, la sua attenzione è stata attirata da un cartello con scritto 'offerta' in rosso e un prezzo molto vantaggioso. Fabio, così, mette il prodotto nel cartello e continua gli acquisti. Quando esce dal supermercato, però, controlla lo scontrino e si accorge di aver pagato il prodotto a prezzo pieno. Quindi, torna alla cassa e chiede spiegazioni alla commessa. La dipendente spiega che l'offerta è riservata solo ai possessori della carta fedeltà. Fabio, però, fa notare che sul cartello questa condizione non è presente.
La commessa, quindi, prende un volantino e indica una piccola scritta che recita: "Le offerte sono solo per i possessori della carta". "Quando entro nel supermercato, non sono tenuto a consultare il volantino", risponde quindi Fabio. La commessa, però, gli fa notare di non potere fare nulla e che la colpa non è la sua. Il consumatore, quindi, ha contattato la Guardia di Finanza che se ne è lavata le mani. Anche un'associazione dei consumatori ha spiegato che non è possibile ricevere il rimborso perché la comunicazione scritta è presente. Disperato, quindi, ha scritto all'Unione Nazionale Consumatori nella speranza di trovare una soluzione al suo problema. E voi, siete mai capitati in una situazione del genere al supermercato?
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