Vittorio Sgarbi vuota il sacco sulle dimissioni: "Perché ho preso questa decisione, cosa succederà ora"

Ospite a Zona Bianca, Vittorio Sgarbi ha spiegato i motivi dietro l'annuncio delle dimissioni da sottosegretario alla Cultura e cosa succederà in futuro.

Venerdì scorso, Vittorio Sgarbi, dal palco dell'evento Ripartenza organizzato da Nicola Porro, ha annunciato le dimissioni da Sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni. Il critico d'arte ricopre questa carica da 2 novembre 2023. La motivazione ufficiale di questa decisione è la pronuncia dell'Antitrust che ha definito incompatibile il ruolo istituzionale ricoperto con la partecipazione a eventi privati, mostre e conferenze. Ospite di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca, il critico d'arte ha spiegato nel dettaglio i motivi delle sue dimissioni. "Sono in televisione dall'87 e prima ancora dall'85, quindi quasi 40 anni ma sono stato cacciato da Sottosegretario alla Cultura, da Assessore alla Culturea di Milano, da sindaco di Salemi, da Alto Commissario di Piazza Armerina, da Soprintendente di Venezia e sempre, trovandomi improvvisamente a non poter più fare quello che avevo fatto bene", ha spiegato Vittori Sgarbi.

"Tutto questo è la mia vita, io non posso rinunciare alla mia vita per fare il Sottosegretario, ne me lo si può chiedere. Sarà l'Antitrust a essere delegittimato", ha spiegato Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte ha anche risposto all'accusa di aver rubato un quadro di Manetti. Sgarbi ha affermato con convinzione che quella in suo possesso è una copia e non l'originale. "Il tema qual è, l'hanno visto tutti gli esperti e hanno visto che era perfettamente corretto", ha spiegato Vittorio Sgarbi.

Vittorio Sgarbi fa chiarezza sulle dimissioni

Vittorio Sgarbi ha anche spiegato a Giuseppe Brindisi che non parla con il ministro della Cultura Sangiuliano dall'ottobre scorso. Il motivo? Le due lettere anonime inviate dal ministro all'Antitrust che hanno contribuito al parere negativo sull'attività di Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura ha anche rivelato di aver inviato una lettera a Giorgia Meloni per ringraziarla della sua correttezza in quanto ha voluto aspettare la pronuncia dell'Antitrust prima di prendere una decisione. "Io adesso faccio ricorso al Tar e devo valutare se il tempo del ricorso, mi consente di continuare a essere sottosegretario", ha spiegato Vittorio Sgarbi.

Infine, il sottosegretario alla Cultura ha commentato anche il caso di Ilaria Salis, la 39enne italiana detenuta in Ungheria. Sgarbi ha condiviso la decisione di Giorgia Meloni di parlare con Orban affinché vengano garantiti i diritti di Ilaria Salis. Inoltre, il critico d'arte ha criticato la posizione di Matteo Salvini sulla vicenda e, in particolare, le sue dichiarazioni sul ruolo che Ilaria Salis svolge come maestra. "Se è una cattiva insegnante, non lo può dire Salvini perché un'insegnante che insegne i valori in cui crede è in quel credere, in quella passione che è un'insegnante perché insegna a difendere le cose in cui credi", ha concluso Vittorio Sgarbi.

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