Le frappe di Carnevale di Benedetta Rossi dal ripieno di crema pasticcera: una vera prelibatezza
Il Carnevale in Italia è una festa che si celebra con grande entusiasmo in molteplici regioni, ciascuna con le sue tradizioni, costumi e, naturalmente, specialità culinarie. Uno degli elementi più rappresentativi di questa festività è senza dubbio il dolce tipico del Carnevale, conosciuto con nomi diversi a seconda dell'area geografica. Questi dolci, pur variando in termini di appellativo e talvolta di ricetta, condividono la caratteristica di essere principalmente fritti e ricoperti di zucchero, simbolo di festa e abbondanza. Se le più famose sono probabilmente le chiacchiere, questo dolce cambia nome in frappe in alcune zone, specialmente nel Lazio.
E il Carnevale è, ormai, alle porte: cosa c'è di meglio che cucinare dei dolcetti sfiziosi con cui celebrare il periodo più pazzo dell'anno? Corre in nostro soccorso Benedetta Rossi, la cuoca più famosa d'Italia. La sua ricetta delle frappe ripiene assicura un dessert con cui deliziare il palato di tutta la tavolata, a fine pasto. Prima di passare al procedimento, iniziamo dagli ingredienti:
- Per l'impasto, avremo bisogno di:
1 uovo
1 cucchiaio zucchero
1 cucchiaio olio di semi di girasole
1 cucchiaio liquore all’anice
La scorza grattugiata di ½ limone
140g farina 00
1 pizzico sale fino - Per la farcitura, avremo bisogno di:
50g crema pasticcera circa
1 albume per spennellare
Non dimentichiamo, infine, lo zucchero a velo per la decorazione finale. Passiamo al procedimento.
Le frappe di Carnevale di Benedetta Rossi
In una ciotola mettiamo un uovo con lo zucchero. Uniamo l’olio di semi di girasole, il liquore all’anice, la scorza di limone grattugiata e il sale. Infine, la farina un po’ alla volta: meglio mescolare con le mani.
Trasferiamo l’impasto sul piano di lavoro che abbiamo già provveduto a infarinare: lavoriamolo fino a ottenere una consistenza liscia e omogenea. Avvolgiamo la pasta nella pellicola per alimenti, e lasciamola riposare per circa mezz'ora. Dopodiché, stendiamo la sfoglia col mattarello, aiutandoci con la farina: "Dovrà essere molto sottile", raccomanda Benedetta Rossi.
Tagliamo quindi la sfoglia in strisce larghe circa 5 cm. Sulla prima striscia, mettiamo un cucchiaino di crema pasticcera per ogni frappa che ricaveremo: procediamo così a strisce alternate.
I bordi vanno spennellati con l’albume. Ricopriamo ogni striscia farcita con quella senza crema, stando ben attenti a far aderire i bordi. Con una rotella dividiamo le strisce: ecco create le nostre frappe ripiene. Passiamo alla frittura, in olio ben caldo, a circa 170° C. Giriamo le frappe di tanto in tanto, e scoliamo quando ci sembrano ben dorate. Eliminiamo l'olio in eccesso poggiandole su un foglio di carta assorbente. Una spolverata di zucchero a velo e... buon appetito!
Gli altri nomi delle chiacchiere-frappe
- Cenci: In Toscana, il dolce prende il nome di cenci, che fa riferimento alla loro forma irregolare, simile a stracci o pezzi di tessuto lacerati.
- Bugie: Nel Piemonte e in Liguria, vengono chiamate bugie, un nome che evoca l'idea di qualcosa di nascosto, forse per l'aspetto ingannevolmente semplice del dolce che nasconde un gusto irresistibile.
- Galani: In Veneto, il termine utilizzato è galani, che sottolinea l'origine antica e la tradizione di questi dolci nella regione, legati strettamente alle celebrazioni del Carnevale di Venezia.
- Sfrappole: In Emilia-Romagna, prendono il nome di sfrappole, ancora una volta sottolineando la varietà e la ricchezza delle denominazioni regionali.
- Crostoli: Alcune zone del Triveneto utilizzano questo termine, che si riferisce sempre alla stessa tipologia di dolce, evidenziando la diffusione e l'apprezzamento che supera i confini locali.
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