Il caso della piccola Kata, scomparsa da Firenze da 5 mesi. La nostra intervista al Segretario Nazionale dell''Associazione Penelope, Emanuela Zuccagnoli
Kataleya, detta Kata, è il nome di una bambina di origini peruviane di cui si sono perse le tracce da ormai cinque mesi. La piccola, 5 anni, è scomparsa dopo le 15.15 di sabato 10 giugno 2023 da Firenze, dall'ex Hotel Astori, in via Boccherini. Ne abbiamo parlato con l'Associazione Penelope, in un'intervista al Segretario Nazionale, nonché presidente di Associazione Penelope Toscana, Emanuela Zuccagnoli.
Cinque mesi di indagini e ancora nessun indizio di Kata.
Questo è un caso stranissimo, dove non si sa bene veramente cosa sia successo. Io ero lì il giorno dopo la scomparsa, in quanto presidente di Penelope Toscana. La bambina è scomparsa il sabato pomeriggio, io la domenica mattina ero già dentro l'ex hotel Astor. Una scomparsa che è comunque vittima di un crimine, a tutti gli effetti, di cui ci ha fatto le spese la bambina, inconsapevole di tutto quello che può essere il mondo che gira intorno ai suoi genitori. La storia di Kata non si risolverà, se qualcuno non parla. Ci sono state accuse reciproche dei familiari, che però non hanno portato a niente. Per questo caso ne hanno tentate veramente di tutte, però, semplicemente, non avevano i mezzi per far parlare le persone.
Il caso rischia di cadere nell'oblio?
Non c'è proprio possibilità di capire che cosa sia successo a questa bambina. Nonostante essere entrata in quell'albergo, ed aver fatto le stesse supposizioni che hanno fatto gli inquirenti, e cioè quella che Kata potrebbe esser stata portata via tramite una valigia, o passando da i tetti dei garage molto bassi, tuttavia non c'è traccia alcuna di lei. Né, tantomeno, qualcuno che abbia visto qualcosa, o abbia incrociato i rapitori. Noi di Penelope abbiamo addirittura fatto fare, dalla una nostra professionista, la ricostruzione di una foto modificata di Kata, e l'abbiamo pubblicata. Per vedere se magari, nelle prime ore dalla sua scomparsa, questa bambina fosse stata camuffata un po' da maschietto, con un cappellino in testa, magari, per nascondere un po' la fisicità. Ma non è servito neanche questo.
Qual è stata la reazione della città di Firenze?
L'intera città di Firenze, purtroppo, non è stata collaborativa nei confronti della famiglia di Kata, proprio per il vissuto di questa famiglia. La mobilitazione per la scomparsa di Kata c'è stata, ma limitatamente alla comunità peruviana. Che per un mese e mezzo ha fatto, quasi una volta a settimana, delle manifestazioni di solidarietà. Ma poi anche loro hanno abbandonato le speranze. La città di Firenze è stata molto divisa su si affiancare o meno la famiglia.
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