Cosa cambierà con la riforma costituzionale con cui Giorgia Meloni ha annunciato la Terza Repubblica?

Cosa cambierà con la riforma costituzionale con cui Giorgia Meloni ha annunciato la Terza Repubblica?

Giorgia Meloni, alla convention della Democrazia Cristiana a Saint Vincent organizzata da Gianfranco Rotondi, ha annunciato che con la riforma costituzionale l'Italia entrerà nella Terza Repubblica. Ma cosa cambierà nel dettaglio? Scopriamolo insieme.

Nel suo intervento, Giorgia Meloni ha posto l'accento sul bisogno di "consolidare la democrazia dell'alternanza e accompagnare l'Italia verso la Terza Repubblica". Secondo la premier, ciò avverrà in seguito alla riforma costituzionale "che questo Governo intende portare avanti". Questa riforma, ha spiegato, sarà una delle colonne portanti della sua missione di garantire un futuro migliore per l'Italia. Il riferimento di Giorgia Meloni è al disegno di legge di riforma costituzionale redatto da Maria Elisabetta Casellati, la ministra per le riforme istituzionali. La bozza dovrebbe essere approvata dal Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo per poi passare alla discussione parlamentare. Ma vediamo cosa prevede.

La riforma costituzionale che porterà l'Italia nella Terza Repubblica

La riforma costituzionale sbandierata dalla premier Giorgia Meloni dovrebbe modificare il sistema elettorale in Italia e introdurre il premierato elettivo. Sebbene non siano ancora stati svelati i dettagli della riforma, è già chiaro cosa cambierà in linea generale. Innanzitutto, secondo la ministra Maria Elisabetta Casellati, il premierato elettivo garantirà maggiore stabilità ai governi e darà più peso al voto degli elettori. L'obiettivo è quello di creare una maggiore corrispondenza tra il voto degli elettori e il governo che nascerà.

Il disegno di legge, quindi, introduce l'elezione diretta del Presidente del Consiglio. Attualmente, invece, il premier viene nominato dal Presidente della Repubblica in seguito alle consultazioni con le forze politiche elette, i senatori a vita e i presidenti delle Camere. In riferimento alla Legge elettorale, la riforma costituzionale prevede che sia maggioritaria. In questo senso, il partito o la coalizione che trionferà  alle elezioni riceverà il 55% dei seggi in Parlamento. 

Cosa cambierà con la riforma costituzionale con cui Giorgia Meloni ha annunciato la Terza Repubblica?
Maria Elisabetta Casellati, nella scorsa legislatura, era la presidente del Senato della Repubblica

I potenziali rischi del premierato elettivo

La riforma costituzionale sul premierato elettivo ha fatto nascere anche dei dubbi. Infatti, modificare la Costituzione è un esercizio rischioso. Nel caso del premierato elettivo, il rischio è di indebolire eccessivamente il Presidente della Repubblica che svolge attualmente un ruolo di primaria importanza nella formazione del Governo, soprattutto nei periodi di crisi politiche. Tuttavia, la ministra delle riforme istituzionali ha rassicurato che con il premierato elettivo non verrà modificata la nomina dei ministri. Il potere di nomina, quindi, resterà nelle mani del Presidente della Repubblica.

Restando sul tema delle crisi politiche, nel caso in cui il premier perda la fiducia della maggioranza in Parlamento, la riforma costituzionale dovrebbe prevedere che in questi casi il potere di nomina del nuovo premier spetti al Presidente della Repubblica. Il nome viene comunque indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni e deve avere la fiducia delle Camere. 

LEGGI ANCHE: Israele e Ucraina, Giorgia Meloni in Senato mette le cosa in chiaro: qual è la posizione dell'Italia