Omicidio di Saman Abbas, venerdì l'udienza in cui sarà ascoltato il fratello della giovane pakistana uccisa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. I dettagli della casa in cui la 18enne viveva con la famiglia: parla Barbara Iannuccelli, l'avvocato di Saqib, fidanzato della vittima
Venerdì è in programma l'udienza del processo per l'omicidio di Saman Abbas, 18enne di origini pakistane brutalmente assassinata a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. A uccidere la vittima, i suoi familiari, disposti a porre fine alla vita della ragazza perché non allineata ai loro assurdi dettami religiosi e culturali.
Saman era infatti promessa sposa a un uomo in Pakistan, ma la 18enne, innamorata di un suo coetaneo in Italia, Saqib, si era ribellata a ciò che le veniva imposto.
L'udienza di venerdì è molto attesa: sarà ascoltato il fratello di Saman, oggi 18enne, che dovrà testimoniare in merito a quanto ha visto e ascoltato nei giorni e nelle ore precedenti l'uccisione della sorella. Su di lui, negli ultimi giorni, sarebbero piuttosto insistenti le pressioni di sua madre, l'unica ancora latitante. La donna è infatti riuscita a scappare, probabilmente proprio in Pakistan, facendo perdere le tracce di sé. In attesa dell'udienza, abbiamo sentito telefonicamente Barbara Iannuccelli, l'avvocato penalista che assiste Saqib. "Il padre di Saman, sempre ubriaco, costringeva la figlia e sua moglie a dormire sul marciapiedi, anche in pieno inverno. E Saman infatti era stata spostata in comunità per questo motivo".
Omicidio Saman Abbas, il racconto dell'avvocato Barbara Iannuccelli: "Adesivi glitterati sulle pareti di casa"
"Saman viveva in un tugurio, messo a disposizione dall'azienda agricola in cui viveva con la famiglia. Sono entrata nella casa di quella famiglia, e ciò che mi ha commossa è stato vedere, appiccati ovunque, adesivi glitterati a forma di quadrifogli e cuori. Segnale inequivocabile della presenza di una ragazzina in quella casa", ha detto l'avvocato Iannuccelli.
Fatale, per Saman, la decisione di tornare in quella casa per riprendere alcuni documenti che dovevano servirle per sposare Saqib. "L'unica cosa che lo Stato italiano le aveva fatto fare era una denuncia di smarrimento di un permesso di soggiorno scaduto a novembre del 2020, e ancorato a quello del padre. Quando ha visto che nemmeno la denuncia di smarrimento era servita per farle avere i documenti, è tornata a casa, andando incontro alla morte".
"Bisogna sempre raccontarle, le storie: io sono sempre stata convinta che, se Saman avesse frequentato la scuola, avrebbe incontrato delle insegnanti e chissà, magari una di quelle avrebbe potuto salvarla. Mi è capitato un altro caso di cronaca di una ragazza indiana che mi ha chiesto aiuto, ed era nella stessa condizione di Saman. Ecco, lei l'abbiamo letteralmente e fisicamente salvata", conclude Barbara Iannuccelli.
L'amore con Saqib
In questo precedente articolo vi abbiamo parlato di Saqib, il fidanzato di Saman Abbas. Il ragazzo, oggi 25enne, di cui la giovane era innamorata, e con cui sognava di sposarsi. Oggi è un testimone chiave del caso, e un ragazzo che convivrà per sempre con questa immane tragedia. Saqib vive con la famiglia: all'epoca dei fatti aveva 22 anni.
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