Allerta terrorismo in Italia, Tajani rivela: "Perché abbiamo sospeso Schengen con la Slovenia"

Allerta terrorismo in Italia, Tajani rivela: "Perché abbiamo sospeso Schengen con la Slovenia"

Ieri, le autorità italiane hanno comunicato la sospensione del Trattato di Schengen per quanto riguarda il confine con la Slovenia. Oggi, ospite a Mattino Cinque, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito il motivo di questa decisione straordinaria.

L'Italia ristabilisce i controlli al confine con la Slovenia

Dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, l'Italia sospenderà l'area di libera circolazione senza controlli alla frontiera con la Slovenia. Al termine del periodo di sospensione, la misura potrà essere ulteriormente prorogata ai sensi del corrispondente regolamento europeo. Lo ha fatto sapere ieri Palazzo Chigi in una nota. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha comunicato la decisione dell'Italia alle autorità competenti europee e ai ministri dell'Interno degli Stati membri dell'Unione Europea.

Questa scelta si inserisce in contesto europeo scosso dagli attentati terroristici degli ultimi giorni che hanno colpito la Francia e il Belgio. Il motivo di questa nuova ondata di attacchi terroristici che sta colpendo l'Europa è da ricercare nell'escalation di violenze tra Hamas e Israele. In Italia, nei giorni scorsi, è stata aumentata l'allerta terrorismo e sono stati aumenti i controlli di polizia nei luoghi sensibili, in particolare quelli legati alla religione ebraica.

Antonio Tajani spiega i motivi della sospensione del Trattato di Schengen

Antonio Tajani, questa mattina, ha spiegato la decisione di sospendere il Trattato di Schengen con la Slovenia ai microfoni di Mattino Cinque. L'obiettivo principale di questa mossa è quello di prevenire l'ingresso di potenziali terroristi in Italia attraverso la rotta balcanica. Infatti, molti migranti raggiungono il nostro Paese attraverso il percorso che parte dalla Turchia, attraversa i Balcani e termina a Trieste. Tra di essi, è alta la possibilità che si nascondino terroristi islamici. Il ministro Tajani ha sottolineato che, nonostante non ci siano segnali immediati di possibili attentati, bisogna rimanere vigili e tenere alta la guardia, soprattutto per proteggere i luoghi di culto e riunione della comunità ebraica.

Nella nota ufficiale diffusa ieri da Palazzo Chigi, in riferimento alla rotta balcanica, si spiega che "nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale". Inoltre, il Governo italiano è giunto alla conclusione che "le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta".

Insomma, il Governo ritiene che in un periodo in cui la minaccia del terrorismo sembra sempre più vicina, è importante prendere serie misure di prevenzione e protezione. La cooperazione internazionale e l'efficienza delle forze dell'ordine sono fondamentali per individuare e contrastare i potenziali rischi. Oltre al nostro Paese, altri 8 Stati firmatari del Trattato di Schengen hanno ripreso i controlli in alcune zone di frontiere. Stiamo parlando di Francia, Austria, Germania, Norvegia, Svezia, Repubblica Ceca, Polonia e  Slovacchia.

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