Israele, "Siamo in guerra": Netanyahu mobilita le riserve dell'esercito e promette la vittoria

Israele, "Siamo in guerra": Netanyahu mobilita le riserve dell'esercito e promette la vittoria

Il premier Benyamin Netanyahu ha rilasciato le prime dichiarazioni dopo l'operazione militare di Hamas contro Israele.

Con il passare delle ore, la situazione in Israele si fa sempre più tragica. In seguito alla riunione del gabinetto di sicurezza, Benyamin Netanyahu ha rilasciato importanti dichiarazioni. Il premier israeliano ha annunciato che il paese di trova in stato di guerra. Per questo motivo, ha ordinato la mobilitazione di migliaia di riserve dell'esercito. Inoltre, Netanyahu ha promesso che Israele vincerà. Da quanto si evince, quindi, Israele ha lanciato un'operazione militare in risposta alle azioni di Hamas. Il movimento paramilitare palestinese, alle prime luci dell'alba, ha lanciato 5.000 missili sulle città israeliane e drappelli di miliziani palestinesi armati hanno effettuato incursioni in alcune località israeliane vicino al confine con la Striscia di Gaza. 

I mass media israeliani parlano di almeno 200 feriti tra la popolazione civile e almeno 6 morti. Secondo la polizia israeliana, sarebbero circa 60 i miliziani armati presenti in 14 distretti nel Sud del Paese. Fonti non confermate riportano di decine di aerei da combattimento israeliani che stanno bombardando le postazioni di Hamas nella Striscia di Gaza. Inoltre, l'esercito israeliano avrebbe rafforzato le difese al confine con il Libano. L'agenzia di stampa palestinese WAFA ha comunicato di 5 palestinesi morti, tra cui un giornalista, in seguito agli attacchi missilistici israeliani sulla Striscia di Gaza.

Perché Hamas ha lanciato l'operazione militare contro l'Israele

Oggi, per Hamas, è "il giorno della rivoluzione". Il movimento paramilitare ha invitato tutti i palestinesi a unirsi ai combattimenti. Il motivo dell'operazione militare, chiamata "Alluvione Al-Aqsa", secondo quanto comunicato da Mohammed Deif, capo dell'ala militare di Hamas, sarebbe la profanazione dei luoghi sacri a Gerusalemme. Probabilmente, il riferimento è all'irruzione delle forze dell'ordine israeliane nella moschea di Al-Aqsa dell'aprile di quest'anno. inoltre, anche il mancato rilascio dei prigionieri palestinesi sarebbe uno dei motivi che ha spinto i miliziani all'azione.

La vicinanza dell'Italia a Israele e Netanyahu

Palazzo Chigi, la sede del Governo, ha rilasciato una nota in cui ha espresso la posizione dell'Italia sulla vicenda: "Il governo italiano segue da vicino il brutale attacco che si sta svolgendo in Israele. Condanna con la massima fermezza il terrore e la violenza contro civili innocenti in corso. Il terrore non prevarrà mai. Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi".  Il capo della diplomazia italiana, Antonio Tajani, ha ringraziato l'Unità di Crisi della Farnesina e il personale diplomatico per aver contattato tutti gli italiani registrati in Israele e ha invitato tutti alla prudenza.

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