Guerra in Ucraina, due noti marchi di maionese cambiano la ricetta. I clienti: "Sono peggiorate"

La guerra in Ucraina sta avendo conseguenze sulla nostra vita di tutti i giorni. Non c'entra solo il caro energia: alcuni prodotti alimentari non possono più essere preparati con determinati ingredienti. Vediamo cos'è successo a due notissimi marchi di maionese.

Quando a febbraio 2022 la Russia sganciò le prime bombe sul territorio ucraino, i giornali scrissero che il mondo stava per cambiare. A distanza di quasi otto mesi, possiamo dire che è effettivamente così. Migliaia di soldati russi e ucraini continuano a morire a poche centinaia di chilometri dall'Italia e le trattative per la pace appaiono complesse. Il nostro paese, per ora, non è stato toccato direttamente dalla guerra ma gli effetti indiretti del conflitto in Ucraina si sentono in maniera evidente.

Uno su tutti è lo spaventoso aumento dei costi di luce e gas, causato in primis dalla diminuzione delle forniture russe e da a una speculazione galoppante. Poche settimane fa qualcuno aveva notato che le nuove tessere sanitarie italiane non contengono più i microchip: anche questa è una conseguenza della scarsità di materiali per produrli, provenienti dall'Ucraina prima della guerra. Poche ore fa qualcun altro si è accorto che perfino la maionese è cambiata. In particolare sono due i marchi, molto famosi in Italia, che sono stati costretti a trovare un'alternativa all'olio di semi.

La maionese senza olio di semi

Come ha segnalato Il Fatto Alimentare, la maionese Calvé non contiene più olio di girasole. Una lettrice del sito, infatti, acquistando come sempre un vasetto di maionese 'classica', ha notato un gusto diverso da come lo ricordava. Guardando con attenzione il vasetto, ha letto una scritta sul vetro che non esisteva fino a poche settimane fa: "Contiene olio di soia". Non è finita qui: leggendo i commenti in giro per il web, è venuto fuori che anche un altro marchio ha adottato una scelta simile. La maionese Kraft, infatti, a sua volta ha smesso di utilizzare l'olio di semi di girasole, sostituendolo con quello di colza.

Un utente su Facebook ha scritto che l'azienda alimentare, da poco acquistata dalla Heinz, ha iniziato a utilizzare la colza e a suo avviso il sapore è "peggiorato", proprio come quella Calvé. Il prezzo, tuttavia, è rimasto invariato. La spiegazione è quella più ovvia: l'olio di semi di girasole scarseggia in quanto l'Ucraina è il principale coltivatore al mondo di questi fiori e lo esporta in tutto il mondo. Anche colossi come Calvé e Kraft si sono trovati totalmente impreparati e non hanno potuto fare altro che trovare un olio alternativo per continuare a produrre l'amatissima salsa per condimenti.

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