Tosse, il rimedio della nonna per curarla in modo naturale: la ricetta casalinga della cuoca tv Luisanna Messeri
Un tempo la cura del corpo e dello spirito nasceva direttamente dalla terra, in un rapporto armonioso con ciò che l’ambiente offriva. Prima dell’arrivo dei farmaci moderni, il cibo costituiva la prima forma di medicina: un mezzo quotidiano, accessibile e naturale per sostenere le funzioni vitali e prevenire i malanni. Le comunità riconoscevano nelle erbe, nelle spezie e nelle radici un patrimonio di conoscenze tramandato di generazione in generazione, frutto dell’osservazione e dell’esperienza.
Va in questa direzione il rimedio casalingo che Luisanna Messeri, famoso volto della tv per le sue ricette caserecce, propone per curare la tosse. Malanno assai comune in questo periodo dell’anno, col freddo del mese di dicembre e i picchi influenzali.
Alla base di questa sorta di sciroppo da preparare in casa, ci sono i ravanelli. Per prima cosa “si lavano, e con una mandolina si fanno a fettine. Si forma uno strato di fettine, e si aggiunge una spolverata di zucchero. Una ricetta semplicissima, solo due ingredienti: questi sono dei vecchi rimedi, ma se ci pensate poi la scienza ha scoperto che funzionavano davvero. Intanto, i ravanelli sono pieni di vitamina C. Dal momento che questo preparato è senza conservanti“, consiglia la cuoca ‘pop’ della tv, è meglio non prepararne troppo. “Non ne fate tanto, vi serve soltanto per un giorno, e poi lo rifate“. Il preparato deve poi macerare per 3 o 4 ore.
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Rimedio naturale contro la tosse: lo sciroppo fatto in casa a base di ravanelli
Cacceranno “la loro acquina“, che si va quindi a filtrare. Spremete bene i ravanelli, e con un imbuto si versa il tutto in una boccetta, da cui si può bere quello che Luisa definisce una vera e propria “pozione magica” che “non ha controindicazioni“. E che, “tra l’altro, è anche buono: gli sciroppi per la tosse di solito fanno schifo, invece questo è delicato e buono, buono, buono. Ultima cosa: i ravanelli, naturalmente, “non buttateli via: sono buonissimi, come delle caramelline“.
Così come i ravanelli, un tempo ogni ingrediente possedeva un valore preciso: lo zenzero per riscaldare e stimolare, la menta per rinfrescare e alleviare, l’aglio per rafforzare e proteggere. Le piante erano considerate alleate preziose, non semplici elementi della cucina. L’uso quotidiano dei cibi come rimedi permetteva di mantenere l’equilibrio del corpo, mentre infusi e decotti intervenivano nei momenti di bisogno.
Insomma, quel sapere antico che non aveva la pretesa di risolvere tutto, ma invitava a un ascolto attento dei segnali corporei e a un rapporto rispettoso con l’ambiente naturale. Ritrovare oggi quel legame non significa rifiutare il progresso scientifico, bensì recuperare una visione integrata della salute: capire come gli alimenti possano ancora sostenere il benessere, affiancando la medicina moderna con un approccio più consapevole e radicato nella tradizione.
