La data a Napoli del tour Amuri luci, il nuovo album della cantantessa siciliana: performer gigantesca
Un portento, un monumento della musica italiana. In una sola parola: un’artista. Quando sale sul palco, Carmen Consoli lo occupa in lungo e in largo con tutta la sua maestosa esperienza di musicista e paroliera, imbracciando sul petto una chitarra, che non molla mai. Il microfono che a stento contiene ed espande la sua esagerata potenza vocale, la cantantessa, nata nella raggiante Catania degli anni Settanta, tiene il punto per quasi tre ore di concerto, in un gremito Teatro Augusteo, a Napoli.
Negli attimi che precedono il suo arrivo sul palco, l’emozione nell’aria è rotta dalla dirompente energia di Amuri luci, il brano che dà il nome al nuovo album, il decimo dell’artista siciliana.
Un cd interamente in siciliano, che ha impegnato non poco la platea nella difficile operazione di comprensione di un dialetto tanto bello, intenso e drammatico, quanto faticoso da capire. Su questo ci ha scherzato anche lei, alla fine della prima parte del concerto, interamente dedicata ad Amuri luci. Una presentazione a tutti gli effetti, senza interruzioni o sbavature: una canzone dietro l’altra, a stordire un pubblico già estasiato di suo. Alle spalle dell’artista, giochi di luce e clip a raccontare e accompagnare i brani dell’album, con tre contributi video di Mahmood, Jovanotti e Lorenzo Sgroi, protagonisti di tre featuring contenuti nel disco. Dopo una pausa, è il momento della seconda parte del live: cambio d’abito, cambio di ambientazioni, stessa gigantesca Carmen.

Carmen Consoli, ‘gigantessa’ della musica italiana: in tour con Amuri Luci
Un secondo atto più intimo, in cui Consoli si è spinta anche a raccontare la genesi di alcuni brani. Come quando ha parlato al pubblico di Imparare dagli alberi a camminare, canzone scritta durante il lockdown da Covid. “In quel periodo dormivo col mio bambino, Carlo, che di notte scalciava. Mi prendevo i suoi calci, e immaginavo un’invasione aliena sulla Terra. Mi chiedevo se sarebbero stati invasori spietati o cordiali“.
Nell’ultima parte del concerto a Napoli, l’artista cresciuta a San Giovanni La Punta delizia quindi la platea con una carrellata dei suoi più grandi successi, da AAA Cercasi a Autunno dolciastro.
Sentitissima In bianco e nero, magnifico pezzo dedicato al suo rapporto con la mamma, sul ritornello di Amore di plastica il pubblico non ne può più di trattenersi nelle poltrone ed esplode, occupando, in un improvvisato parterre, i centimetri più vicini al palco. La gigantessa della musica italiana termina il suo live con ‘A finestra, forse la più apprezzata delle sue canzoni in siciliano. Applausi lunghissimi per un’artista infinita.
