Tuo figlio mangia poco e non finisce il pranzo o la cena? Non è obbligatoriamente un problema: un esperto farmacista svela come capire se preoccuparsi o no.
Seguire un regime alimentare corretto e sano è fondamentale per tutti, e lo è in maniera particolare per i bambini. I bambini, infatti, si trovano nel momento della crescita e dello sviluppo, e seguire un piano alimentare non corretto potrebbe danneggiarli in maniera non trascurabile. Dall’altra parte, invece, un’alimentazione sana permette uno sviluppo corretto delle ossa, dei muscoli e del cervello, nonché addirittura un sistema immunitario più efficiente. Un’alimentazione sana significa, in particolare, un’alimentazione variegata e ricca di nutrienti.
Dai cereali alla frutta, dalla verdura ai legumi, e anche delle quantità adeguate di latte e latticini: questi alimenti facilitano la crescita e prevengono disturbi e problemi che i bambini potrebbero portarsi per tutta la vita, dall’obesità all’ipertensione, alla tendenza ad avere colesterolo alto e fino a problemi epatici non indifferenti. È, quindi, fondamentale fare attenzione a come mangiano, evitando il consumo continuo di merendine e cibi ultraprocessati. Oltre a un’alimentazione scorretta, uno dei problemi di cui i genitori hanno più paura è che i figli non mangino a sufficienza.
Tuo figlio mangia poco? Ecco quando è un problema
Alcuni bambini, in effetti, spesso tendono a mangiare poco, e questo preoccupa i loro genitori. Spesso, però, questo non è un problema, e c’è un modo facile per capire se i bambini mangiano in maniera sufficiente. A rivelarlo, è stato il dottor Vincenzo Spinelli: il noto farmacista ha spiegato, infatti, che fin quando i bambini sono attivi, giocano, sorridono, non hanno cali di energia o problemi di questo tipo, allora mangiano in maniera sufficiente. Se i bambini giocano, si divertono, crescono correttamente, dormono e stanno bene, allora sono bambini in salute. L’esperto spiega che, pur mangiando poco, in questo caso i bambini semplicemente mangiano quello che il corpo chiede.

Non c’è, infatti, un numero magico di cucchiai, che va bene per tutti i bambini. L’esperto spiega che i bambini hanno tutti una regolazione naturale della fame più precisa della nostra: se i controlli periodici che si fanno al bambino vanno bene, e questo è attivo, allora non bisogna preoccuparsi e non bisogna forzarli a mangiare. Viceversa, un bambino mangia troppo poco quando la scarsa assunzione di cibo si accompagna a segnali che riguardano crescita, energia e comportamento.
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La preoccupazione nasce soprattutto quando il peso rallenta o cala, oppure quando il rifiuto del cibo diventa fin troppo costante e fin troppo netto. Un bambino apatico, pallido o meno incline al gioco offre un’indicazione ulteriore di possibile disagio, così come la comparsa di sintomi fisici ricorrenti. Se la crescita resta regolare e il bambino è vivace, la situazione è spesso fisiologica, mentre se il bambino inizia ad accusare problemi fisici o anche psicologici, la valutazione del pediatra diventa necessaria.
