“La colazione dolce italiana è un’invenzione pubblicitaria”, esperta di marketing spiega perché

Per milioni di italiani, cappuccino e cornetto rappresentano un rituale irrinunciabile. Ma secondo l’esperta di marketing e content creator Grace_theamazing, quella che chiamiamo “tradizione” sarebbe in realtà una costruzione pubblicitaria nata poco più di sessant’anni fa. In un video diventato virale, Grace intinge dei frollini in una tazza di tè e racconta come l’idea della colazione dolce italiana sia nata dall’industria alimentare del dopoguerra, più che da antiche abitudini familiari.

Dalla guerra al boom economico: quando la colazione era salata

Fino alla Seconda Guerra Mondiale, l’Italia era un paese molto diverso da quello attuale. Le famiglie, soprattutto quelle delle campagne e dei piccoli centri, consumavano al mattino ciò che era rimasto dal pasto del giorno precedente: pane raffermo, formaggi, minestre o uova. I dolci veri e propri erano un lusso per pochi, spesso riservati alle feste o ai giorni di mercato. L’idea di iniziare la giornata con biscotti, brioche e merendine non esisteva semplicemente perché non c’erano né la disponibilità economica né i prodotti industriali che conosciamo oggi.

Come racconta Grace, “la colazione dolce è un concetto moderno, nato con la crescita dell’industria e della pubblicità. Non è mai stata una tradizione contadina, ma una scelta di mercato presentata come abitudine italiana”.

Il Buondì Motta e la nascita della colazione moderna

La svolta arriva nel 1953, quando Motta lancia sul mercato il Buondì, la prima merendina industriale di massa. Si tratta di un prodotto pensato per essere economico, pronto e “moderno”, ideale per una popolazione che, grazie al boom economico, stava cambiando ritmo di vita. È il primo passo verso una nuova abitudine collettiva: il dolce al mattino.

Il Buondì Motta è diventata la prima merendina di massa negli Anni '60
Il Buondì Motta è diventata la prima merendina di massa negli Anni ’50 e ’60

Pochi anni dopo, un altro colosso entra in scena: la Nutella. Lanciata ufficialmente nei primi anni ’60, la crema di nocciole Ferrero conquista le famiglie italiane anche grazie a Carosello, il programma televisivo più seguito dell’epoca. Le pubblicità trasmesse in prima serata promuovevano un’idea di colazione felice, familiare e “all’italiana” che, in realtà, stava nascendo proprio in quegli anni.

Quando la pubblicità inventa la tradizione

Negli anni ’70, la società cambia ancora. Molte donne iniziano a lavorare fuori casa e il tempo per preparare i pasti si riduce drasticamente. Le merendine confezionate, pratiche e a lunga conservazione, diventano la soluzione perfetta per la colazione. Come spiega Grace, il marketing ha capito che il momento del mattino era il più facile da conquistare: bastava associare i dolci confezionati all’idea di famiglia e benessere.

Negli anni ’80, le pubblicità di biscotti, brioche e snack esplodono. Spot televisivi, jingle orecchiabili e confezioni colorate entrano nelle case di tutti. Il messaggio è chiaro: una colazione dolce è sinonimo di amore, felicità e modernità. È in questo periodo che nasce l’immaginario collettivo del “cappuccino e brioche al bar”, destinato a diventare il simbolo della mattina italiana.

Il ricordo di chi c’era prima del marketing

Nei commenti al video di Grace, molti utenti over 60 confermano: la colazione dei loro genitori era latte e pane del giorno prima, talvolta con un po’ di burro e marmellata fatta in casa. Chi viveva in campagna preparava confetture con la frutta del proprio orto o semplicemente mangiava ciò che avanzava dalla cena. I dolci non mancavano del tutto, ma non erano il centro della colazione. La “tradizione” dolce, dunque, è nata con l’industria alimentare e si è consolidata grazie a decenni di pubblicità.

Oggi la colazione dolce è parte integrante della nostra identità culturale. Bar, pasticcerie e supermercati la celebrano ogni giorno con infinite varianti di cornetti, biscotti e merendine. Tuttavia, la riflessione proposta da Grace_theamazing invita a guardare oltre la nostalgia: ciò che chiamiamo tradizione è spesso una storia di marketing ben raccontata.

In fondo, anche un’abitudine recente può diventare “tradizione” se entra nella vita di tutti. E la colazione dolce italiana, nata tra Carosello e Buondì Motta, è forse la prova più gustosa di come la pubblicità possa cambiare – per sempre – il modo in cui iniziamo la giornata.