Noi del Rione Sanità, successone per la fiction Rai: perché tutti la guardano

Un racconto che intreccia il carisma di Carmine Recano, l’eterna fascinazione per Napoli e la forza delle storie di riscatto sociale: ecco perché la nuova fiction di Rai 1, Noi del Rione Sanità, è già un caso televisivo

Come c’era da aspettarsi, Noi del Rione Sanità, debuttata ieri, giovedì 23 ottobre, in prima serata su Rai 1, è stato un successo di pubblico. Un totale di 3.123.000 spettatori ha guardato la serie, che ha raggiunto il 19,1%. di share (battendo la diretta concorrente, Canale 5, dove ieri è andata in onda una nuova puntata di Io Canto Family di Michelle Hunziker). Sullo schermo una storia ispirata alla realtà: Don Giuseppe, interpretato da Carmine Recano, è un parroco visionario e coraggioso che vuole cambiare il destino dei giovani di uno dei quartieri simbolo di Napoli, la Sanità. La sua figura si ispira al vero Antonio Loffredo, sacerdote che da anni lavora nel Rione Sanità per creare bellezza, lavoro e speranza.

Uno dei principali motivi del successo di Noi del Rione Sanità è senza dubbio il suo protagonista, Carmine Recano, amatissimo dal pubblico per il ruolo del “Comandante” nella serie cult Mare Fuori. Il suo volto, la sua voce e la sua intensità interpretativa sono ormai legati all’immaginario della Napoli televisiva contemporanea. In Noi del Rione Sanità, Recano cambia registro, passando dalla durezza di un educatore di detenuti al calore di un sacerdote che crede nel cambiamento.

Il pubblico, affezionato al suo carisma, lo segue con fiducia anche in questa nuova sfida. Rai ha colto perfettamente il momento: capitalizzare il successo di un attore diventato simbolo del riscatto napoletano,  intercettando, così, un’emozione collettiva che va oltre la trama.

Noi del Rione Sanità (1)
Carmine Recano ne Noi del Rione Sanità

Napoli-mania e la forza delle storie ambientate nel Sud: il successo spiegato di Noi dei Rione Sanità

Da qualche anno, la Napoli-mania domina la serialità italiana. Ogni produzione ambientata nel capoluogo partenopeo cattura l’interesse del pubblico: dalla poesia de L’amica geniale (la cui protagonista, tra l’altro, Ludovica Nasti, l’abbiamo ritrovata nella fiction andata in onda ieri sera) all’intensità di Mare Fuori, fino all’umanità di Noi del Rione Sanità. La città diventa protagonista silenziosa, con le sue contraddizioni e la sua bellezza.
Rai, consapevole di questa fascinazione, ha saputo costruire un racconto autentico e visivamente potente. Le strade, i colori e i volti della Sanità raccontano molto più di un semplice quartiere: rappresentano un’Italia che vuole risorgere, che crede nell’arte come strumento di libertà. E presto la scia napoletana continuerà con La Preside, nuova fiction con Luisa Ranieri nei panni di una dirigente scolastica di Caivano, altro territorio simbolo del riscatto possibile.

Un paragone inevitabile che gioca a favore di Rai

Il paragone tra Noi del Rione Sanità e Mare Fuori è inevitabile, ma lungi dall’essere un limite, è un vantaggio. Entrambe le serie raccontano giovani ai margini, la speranza di cambiare, l’energia di un Sud che non si arrende. Se la nuova fiction dovesse anche solo ricordare il ritmo e l’intensità di Mare Fuori, per Rai sarebbe un trionfo annunciato.
Con Noi del Rione Sanità, l’emittente pubblica continua un percorso di racconto civile e umano che tocca corde profonde. Il pubblico non cerca solo intrattenimento, ma emozioni autentiche e personaggi in cui riconoscersi. E in questo, la serie ha colpito nel segno, unendo recitazione di alto livello, regia curata e un messaggio sociale potente.