Profumo: è davvero utile sfegare i polsi quando lo spruzziamo? Esperto dà la risposta definitiva

Sfregarsi i polsi dopo aver spruzzato il profumo: semplice abitudine o gesto che risulta davvero utile? Esperto dà la risposta definitiva.

Spruzzare il profumo è un gesto quotidiano che affonda le radici nel desiderio di comunicare identità e rafforzare il proprio benessere. La fragranza diventa un linguaggio silenzioso capace di attrarre, lasciare una scia distintiva e sottolineare lo stile personale. Quando applicato sulle zone pulsanti, come collo e polsi, il calore corporeo contribuisce a diffonderlo in modo più duraturo, trasformandolo in un segno di riconoscimento olfattivo che accompagna la giornata. Il profumo svolge diverse funzioni: racconta la personalità di chi lo indossa, traduce stati d’animo e unicità, ma al tempo stesso agevola la socializzazione e crea legami attraverso il ricordo sensoriale che lascia negli altri. Inoltre, rende più piacevoli anche i gesti quotidiani, migliorando l’umore e donando una percezione di cura di sé.

Le tipologie si distinguono per concentrazione e persistenza. L’estratto o parfum, con percentuali elevate di oli essenziali, mantiene la sua intensità anche oltre le ventiquattro ore. L’eau de parfum ha una durata di diverse ore ed è scelta per chi desidera una presenza costante, mentre l’eau de toilette e l’eau de cologne offrono freschezza più leggera e temporanea. L’eau fraîche, infine, regala un effetto effimero e rinfrescante, ideale nei momenti più caldi. La longevità di una fragranza dipende non solo dalla concentrazione, ma anche dalla composizione. Le note di muschio, ambra, vaniglia e legni intensi garantiscono, ad esempio, maggiore persistenza, mentre le fragranze agrumate o floreali tendono a svanire più rapidamente.

A cosa serve sfregarsi i polsi quando spruzziamo il profumo? La spiegazione dell’esperto

Che si provi in profumeria, o che si indossi prima di uscire, il profumo viene spruzzato spesso sui polsi, prima che sul collo. Di solito, poi, dopo aver spruzzato il profumo sui polsi, essi vengono sfregati. Ma a cosa serve questo gesto? A rivelarlo, è stato un noto esperto di chimica, e cioè il dottor Matteo Alviani. In particolare, l’esperto ha spiegato che un profumo è costituito da tre tipologie di note, e cioè le note di testa, le note di cuore e le note di fondo. Le note di testa, in particolare, sono quelle che hanno una minor persistenza, durando solo pochi minuti. Andando a sfregare i polsi, si accelererà il processo di evaporazione, passando più velocemente alle note di cuore e fondo.

Profumo polsi
L’esperto rivela l’effettiva utilità di sfregare i polsi. (Fonte: Instagram – @il_dexter).

Per questo motivo, sfregare i polsi è, effettivamente, utile, ma solo quando si prova un profumo: facendo questo gesto, infatti, direttamente in profumeria ci si riuscirà a rendere conto di come sono le altre note del profumo, e di come si evolve questo nell’arco della giornata. È inutile, invece, sfregare i polsi quando si indossa un profumo già acquistato: questo farebbe solo velocizzare il processo di evaporazione. In ogni caso,  comunque, non sarà sfregare i polsi che diminuirà di troppo l’efficacia del profumo: per chi vuole un profumo duraturo, infatti, conviene in ogni caso scegliere un eau de parfum, rispetto a un meno duraturo eau de toilette. Viceversa, quest’ultimo sarà perfetto per appuntamenti più brevi e circoscritti nel tempo.

 

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