Stasera in prima serata su Rai Movie va in onda L’ombra di Caravaggio, il film che racconta l’anima tormentata e geniale di Michelangelo Merisi, interpretato da Riccardo Scamarcio
L’ombra di Caravaggio è un film che intreccia arte, storia e tensione psicologica per ricostruire gli anni più turbolenti del pittore Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio. Diretto da Michele Placido, il film segue la parabola del pittore nella Roma del Seicento, tra bordelli, palazzi cardinalizi e vicoli bui, nel momento in cui si ritrova condannato a morte per l’omicidio di un rivale in amore. Ma il cuore del racconto batte attorno a una figura misteriosa: L’Ombra, l’inquisitore incaricato dal papa di scavare nella sua vita per decidere se concedergli o meno la grazia. Con questo espediente narrativo, la pellicola fonde realtà storica e finzione, regalando uno sguardo nuovo su un artista che ha saputo sfidare ogni regola morale ed estetica della sua epoca.
Uno degli elementi più potenti de L’ombra di Caravaggio è la sua fotografia visivamente ricercata, che replica i contrasti tra buio e luce tipici dei quadri del pittore lombardo. I chiaroscuri diventano linguaggio visivo ed emotivo, amplificando l’intensità delle scene e restituendo tutta la carica drammatica di un’epoca in cui l’arte era strumento di potere e ribellione. Le scenografie e i costumi sono ricostruiti con straordinaria precisione, rendendo ogni ambiente una finestra sul passato.

Riccardo Scamarcio: un Caravaggio viscerale e carnale
Ma oltre alla ricostruzione storica, il film interroga il rapporto tra libertà creativa e autorità ecclesiastica, mostrando un artista capace di scegliere modelli dai bordelli e dalle strade per rappresentare i santi, scandalizzando una Chiesa che si sentiva minacciata da tanta autenticità. Il ritmo narrativo alterna momenti di silenzio e conflitto interiore a scene di tensione crescente, dove la figura dell’inquisitore impersonato da Louis Garrel diventa specchio e giudice del tormento caravaggesco. A rendere imperdibile questo film, in onda stasera su Rai Movie (canale 24 del digitale terrestre), è soprattutto la prova attoriale di Riccardo Scamarcio, che dà corpo a un Caravaggio crudo, istintivo, profondamente umano.
Il suo volto sporco, segnato da rabbia e disperazione, racconta l’uomo oltre il mito: non solo il genio della luce, ma anche l’assassino, il fuggiasco, l’eretico. Scamarcio riesce a trasmettere l’energia febbrile dell’artista senza mai cadere nella retorica, rendendo palpabile il conflitto tra fede e desiderio, tra redenzione e autodistruzione. In lui convivono il sacro e il profano, l’ossessione per la bellezza e l’attrazione per l’abisso. Il lavoro sulla voce, sullo sguardo, sulle posture dà vita a un’interpretazione che rimane impressa. È un Caravaggio che non si limita a essere rappresentato: vive, soffre e combatte fino all’ultimo fotogramma. Una performance che, da sola, giustifica la visione del film e lo eleva oltre la dimensione del biopic storico.