Ogni quanto lavare i capelli con la cute grassa: la verità della dermatologa indiana Dr Garekar
Quando si parla di cura dei capelli, uno dei dubbi più diffusi riguarda la frequenza ideale con cui lavare i capelli, specialmente in presenza di cute grassa. A chiarire le idee è la dottoressa indiana Dr Garekar, specialista in dermatologia molto seguita sui social (@garekarsmddermatologyclinic), che smonta un falso 'mito': lavare i capelli troppo spesso non provoca la loro caduta, né ne ostacola la crescita. Al contrario, l’elemento centrale da considerare è il tipo di cuoio capelluto e il clima in cui si vive. Secondo la dottoressa, chi ha un cuoio capelluto secco dovrebbe lavarli due volte a settimana, mentre chi presenta una cute grassa ha bisogno di lavaggi più frequenti. Almeno tre volte a settimana, se non addirittura a giorni alterni. Questo perché l’eccesso di sebo ostruisce i follicoli e può aggravare condizioni come la dermatite seborroica o la forfora, compromettendo il benessere della pelle e la qualità dei capelli stessi.
Shampoo giusto e frequenza: una strategia mirata per ogni tipo di cuoio capelluto
La frequenza del lavaggio, spiega la dermatologa, non è universale: tutto dipende da caratteristiche individuali. Per chi ha la cute secca, è importante usare shampoo delicati senza solfati, ideali per non impoverire ulteriormente il film idrolipidico. Questo tipo di cuoio capelluto non produce molto sebo, dunque due lavaggi settimanali sono sufficienti a mantenere equilibrio e igiene. Al contrario, la cute grassa richiede prodotti che contengano solfati, molecole detergenti in grado di rimuovere efficacemente il sebo in eccesso, prevenendo così l'effetto unto. Anche la forfora – spesso causata da un microrganismo chiamato Malassezia – deve essere trattata con costanza: almeno un lavaggio ogni due giorni, usando shampoo contenenti acido salicilico o zinco piritione, due principi attivi con proprietà esfolianti e antimicrobiche. L’errore più comune? Pensare che meno shampoo significhi meno caduta di capelli. In realtà, trattenere il sebo sul cuoio capelluto può irritare la pelle, alterare il microbiota e peggiorare problemi preesistenti. La personalizzazione è la chiave.
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La dottoressa Garekar sottolinea un altro elemento spesso trascurato: le condizioni climatiche. Chi vive in zone umide e calde tende a sudare di più e a produrre più sebo, pertanto avrà bisogno di lavaggi più frequenti rispetto a chi vive in zone fredde o secche. Anche l’attività fisica incide: chi si allena regolarmente dovrebbe lavare i capelli dopo l’allenamento per evitare che sudore e impurità si accumulino sul cuoio capelluto. Inoltre, l’uso frequente di cappelli o caschi può aumentare la sudorazione e la produzione di sebo. Non bisogna sottovalutare neppure l’aspetto psicologico: un cuoio capelluto pulito migliora la percezione di sé, riduce l’irritazione cutanea e previene l’insorgere di dermatiti. Quindi la domanda giusta non è “ogni quanto dovrei lavare i capelli?”, ma “di cosa ha bisogno il mio cuoio capelluto oggi?”. Ascoltare il proprio corpo, scegliere il giusto prodotto e adattarsi al contesto ambientale è la vera formula per una capigliatura sana e vitale.