Bere il succo di frutta di mattina, sì o no? Cosa ne pensa la nutrizionista
Consumare succo di frutta al mattino è un’abitudine diffusa, spesso legata all’idea di iniziare la giornata con qualcosa di leggero, fresco e apparentemente salutare. Spesso presente nelle colazioni continentali e nei buffet degli hotel, viene considerato un sostituto veloce alla frutta fresca o un complemento alla colazione. Ma dietro questa consuetudine si nasconde una realtà complessa: i succhi, soprattutto quelli industriali, possono contenere elevate quantità di zuccheri semplici, additivi e avere un indice glicemico molto alto. Questo significa che, seppur derivati dalla frutta, hanno un impatto metabolico molto diverso, in grado di innalzare rapidamente la glicemia nel sangue e stimolare una produzione repentina di insulina.
Inoltre, privi delle fibre naturalmente contenute nei frutti interi, i succhi offrono una sazietà molto limitata, favorendo un ritorno precoce della fame. È quindi utile valutare con attenzione la qualità del succo consumato, privilegiando quelli 100% naturali e senza zuccheri aggiunti, o meglio ancora, preparandoli in casa con spremute fresche o centrifugati non filtrati.
Come in ogni cosa, però, è bene non demonizzare nessun tipo di scelta, nell'ambito di una dieta. A questo proposito, un messaggio davvero molto positivo, lo lancia la dott.ssa Valeria Falcone, esperta in fame nervosa, dai suoi profili social (@nutrizionista.valeriafalcone).
"Il tuo succo di frutta mattutino non è un nemico": il messaggio positivo della nutrizionista social
"Il tuo succo di frutta mattutino non è un nemico", esordisce la dottoressa. "Se consumato con consapevolezza può essere una scelta perfettamente equilibrata. Certo, alcuni contengono un alto tasso di zuccheri, ma anche vitamine minerali, e può essere una valida alternativa se hai scelto con attenzione. Il problema nasce quando lo mettiamo nella lista nera solo perché non è acqua. Non è il singolo bicchiere a fare la differenza, ma come e quanto lo inserisci nel tuo stile di vita. Puoi imparare a bilanciare davvero la tua alimentazione, senza rinunce inutili".
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Insomma, quel che conta è avere un rapporto sano con il cibo, e non demonizzare mai gli alimenti, né abbracciare il concetto di 'sgarro'. È fondamentale, invece, coltivare un rapporto sano con il cibo, fondato su ascolto, equilibrio e flessibilità. Questo significa poter gustare un succo di frutta, un dolce o un alimento calorico senza per forza doverlo etichettare come uno “sgarro”, termine che presuppone una colpa o un’infrazione. Un’alimentazione davvero sana è quella che tiene conto dei bisogni individuali, fisici ed emotivi, e che accoglie la varietà e il piacere come parti integranti del benessere. La demonizzazione degli alimenti, infatti, rischia solo di generare ansia, abbuffate compensatorie e una relazione disfunzionale con il cibo. Reimparare a mangiare con consapevolezza e senza giudizio, significa anche godere appieno dei momenti di convivialità e delle scelte più istintive, dentro un percorso di salute che non esclude, ma integra.