Una città del vecchio West abitata più da asini che da persone: benvenuti a Oatman, Arizona
Nel cuore dell’Arizona, sulle montagne nere del deserto del Mojave, esiste una cittadina in cui il passato del Far West rivive ogni giorno tra le strade polverose e... centinaia di asini liberi. Oatman, come racconta il reel della travel couple Francy & Fede (@therealtravelmakers), è uno di quei luoghi che sembrano usciti da un film, ma la sua peculiarità è sorprendente: qui vivono più asini che persone. "Il sindaco di questa città è un asino: ovviamente è simbolico, ma qui gli asini sono davvero importanti", dicono i travel creator.
Fondata all’inizio del XX secolo durante la febbre dell’oro, Oatman era una fiorente città mineraria della contea di Mohave, che nel suo momento di massimo splendore contava oltre 10.000 abitanti. Prende il nome da Olive Oatman, una giovane pioniera rapita da una tribù indigena e poi liberata proprio nei dintorni. Il declino della cittadina iniziò con l’esaurimento delle miniere e venne accelerato da un incendio devastante nel 1921, che risparmiò soltanto il leggendario Oatman Hotel, oggi trasformato in museo. L’apertura della Interstate 40 negli anni ’50 segnò la fine della sua rilevanza economica, ma la vicinanza alla Route 66 le ha donato nuova vita come attrazione turistica. Oggi, Oatman è una delle ghost town più vivaci d’America, con circa 100 residenti e un fascino che resiste nel tempo.
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Gli asini selvatici: i veri abitanti di Oatman
Ciò che davvero distingue Oatman da qualsiasi altra località americana è la presenza onnipresente degli asini selvatici. Discendenti diretti dei muli lasciati dai cercatori d’oro, questi animali sono oggi protetti dal governo e considerati una vera e propria istituzione locale. Ne circolano a centinaia per le strade, spesso più numerosi degli stessi abitanti. I visitatori possono acquistare appositi sacchetti di cibo nei negozi del centro per nutrirli e vivere così un’esperienza indimenticabile. Alcuni asini hanno persino nomi propri e sono riconosciuti da chi vive lì. L’interazione tra uomini e animali è talmente naturale che i turisti si trovano a condividere i marciapiedi con loro, fotografarli mentre si infilano nei negozi o osservare piccoli asinelli avvolti in panni per neonati, una scena surreale che cattura l’immaginazione di grandi e piccoli.
Oatman è un luogo dove la storia prende vita ogni giorno. Il vecchio hotel, che ospitò Clark Gable e Carole Lombard durante la loro luna di miele nel 1939, è uno degli edifici simbolo. Le sue stanze, oggi visitabili, sono avvolte da storie di presenze spettrali, alimentando l’aura misteriosa del luogo. Ma la città offre molto di più: sparatorie simulate tra cowboy nelle vie principali, negozi vintage, fotografie in abiti d’epoca, visite alle miniere abbandonate e tappe suggestive come la Cool Springs Station. Ogni angolo è un set perfetto per chi sogna il selvaggio West. Il fatto che tutto questo si svolga in un villaggio dove la popolazione asinina supera quella umana rende l’esperienza ancora più unica e ironicamente poetica. A Oatman non si viene solo per guardare, ma per vivere un’epoca che resiste ostinatamente al tempo, con il sottofondo dei ragli degli asini a scandire ogni momento.