Un creatore di contenuti italiano ha assaggiato il menù di Carlo Cracco sul treno: ecco quanto ha speso e la sua recensione in merito.
Trascorrere una settimana mangiando solo a bordo di un treno sembra più una sfida estrema che una scelta alimentare. Eppure è ciò che ha deciso di fare @prattquello, influencer e content creator seguito per i suoi esperimenti insoliti e i racconti di vita quotidiana conditi da ironia e spirito critico. Il suo ultimo viaggio su rotaia, però, ha sorpreso anche lui. Le aspettative erano basse: panini molli, pietanze fredde e prezzi gonfiati. Invece, il bilancio non è stato così disastroso.
Prova il menù di Carlo Cracco in treno: prezzo e recensione
Il suo primo incontro è stato con un classico piatto di pasta, pagato 9,50 euro. “Mi aspettavo peggio”, ha confessato. Il gusto c’era, ma le quantità lasciavano a desiderare. Un voto sufficiente, un 6, che fotografa bene la sua impressione: non un disastro, ma nemmeno una rivelazione. A bordo del treno, tra le opzioni più sofisticate, spuntano anche proposte firmate da Carlo Cracco. Tra queste, il frangipane, dolce alle mandorle venduto a 6,50 euro. L’influencer lo ha provato con curiosità, ma con altrettanta onestà ha dichiarato che il prezzo è decisamente troppo alto. Il sapore non manca, ma si sente che è un dolce confezionato e il famoso rosmarino, che dovrebbe dare carattere, è appena percettibile. Una delusione soprattutto considerando il nome altisonante che lo firma.
@prattquello Ho detto “provo due cose”, ho finito per prendere tutto il menù #cibo #foodblogger #foodbloggeritaliani #food #trenitalia #tastetest
Non è andata meglio con il club sandwich, sempre griffato Cracco, servito in una scatoletta minimalista e venduto a 10 euro. “Buono se pensiamo che è cibo da treno, ma troppo caro e poco ricco per il prezzo richiesto”, ha sostenuto l'influencer. Il suo giudizio è chiaro: voto 5. Se fosse costato la metà, il suo parere sarebbe stato molto più generoso. Nel corso della settimana ha testato anche un tagliere coppa e scamorza, con bibita inclusa, proposto sempre dallo chef stellato al prezzo di 13 euro. Qui la qualità ha vacillato ancora. La coppa ha salvato in parte la situazione, mentre la scamorza non l'ha convinto. Per fortuna, in un altro momento, ha potuto contare su un tramezzino dal gusto migliore, ma comunque nulla di memorabile.

Mangiare in treno: conviene o no?
La vera sorpresa, però, arriva da un prodotto insospettabile: la pizza Trenitalia. Venduta a 4 euro, surgelata e dal sapore standardizzato, è stata comunque definita la scelta migliore in termini di rapporto qualità-prezzo. Non sarà gourmet, ma se lo scopo è riempirsi lo stomaco senza spendere troppo, è l’opzione più efficace. Una dichiarazione che dice molto sul livello generale del cibo a bordo. Il suo esperimento non è stato solo un viaggio gastronomico, ma anche un'osservazione diretta su quanto sia cambiata, o meno, l'offerta ristorativa sui treni italiani.
Si punta al nome di richiamo, si alza l’asticella dei prezzi, ma alla fine l’esperienza resta altalenante. Il packaging elegante e la firma famosa non sempre bastano a giustificare il costo. Alla fine della settimana, il bilancio è misto. Se da un lato la qualità è stata leggermente superiore alle sue aspettative, dall’altro il divario tra prezzo e soddisfazione resta evidente. Mangiare bene in treno si può, ma serve fortuna e tanta tolleranza verso certi compromessi.