La compagnia low cost Ryanair fa del sarcasmo sui passeggeri 'pidocchiosi': la strategia comunicativa del colosso irlandese è uno spasso
Scegliere una compagnia aerea low cost è un atto di consapevolezza. Il prezzo ridotto non è solo una cifra stampata sul biglietto: è il compromesso per accedere a un’esperienza essenziale, ottimizzata, tagliata su misura per chi vuole arrivare da A a B senza fronzoli. Ma questo, troppo spesso, viene dimenticato. I passeggeri si aspettano poltrone comode, pasti gourmet e personale di bordo in stile crociera caraibica. È su questa sproporzione tra spesa e aspettativa che si gioca il più grande fraintendimento del viaggio economico. E proprio da qui parte la comunicazione di Ryanair, un colosso dell’aviazione che ha fatto della sincerità spietata – condita da un’ironia tagliente – la propria firma.
La satira di Ryanair: quando il marketing diventa intrattenimento
Ogni tweet, ogni post e ogni risposta piccata di Ryanair è un piccolo teatro dell’assurdo, dove il cliente lamentoso diventa inconsapevolmente protagonista. L’azienda non si limita a ignorare le critiche: le mette in vetrina, le smonta con sarcasmo e ne ricava contenuti virali. Una foto del sedile “troppo stretto”? Diventa il meme della settimana. Il panino “troppo caro”? Motivo di sfottò sulle stories.
È una strategia perfettamente calibrata che parla direttamente alla Generazione Z e ai millennial: ironia, realismo, e niente filtri. In questo gioco mediatico, Ryanair si prende gioco delle illusioni e allo stesso tempo stabilisce un nuovo patto con il pubblico: “Ti portiamo ovunque, ma non fare il difficile”. Un messaggio chiaro, coerente e incredibilmente efficace, soprattutto in un mondo in cui le interazioni digitali sono il vero campo di battaglia delle identità di marca.
Uno degli ultimo sfottò è comparso su Twitter qualche giorno fa.
"Cosa i passeggeri si aspettano per aver speso 20 euro"
"Ecco cosa i passeggeri si aspettano per aver speso 20 dollari": questa la didascalia che i social media manager di Ryanair hanno apposto alla ricondivisione di una foto. Nello scatto, un passeggero che si gode la sua prima classe, su un volo evidentemente intercontinentale, su cui sta consumando un generoso pasto, guardando una serie tv.
Lo sfottò di Ryanair non poteva mancare: non potete avere questo, se spendete poco. In fondo, l’utente che spende pochi euro e poi pretende lusso è il simbolo perfetto dell’epoca delle illusioni accessibili. La compagnia irlandese prende questo comportamento e lo trasforma in narrazione. In un contesto in cui la customer experience è sacra, Ryanair sceglie l’irriverenza e si sottrae alla liturgia del “cliente ha sempre ragione”. In cambio, guadagna autenticità, un’identità riconoscibile e un seguito di fedeli che, pur insultandola, continuano a scegliere i suoi voli. Una lezione spietata di marketing inverso, in cui essere odiati un po’ è parte del gioco. Perché in fondo, anche volare ha bisogno di un po’ di teatro.