Cosa significa e qual è la personalità di chi ascolta solo, o principalmente, canzoni vecchie, secondo la psicologia: gli studi e la spiegazione.
Ascoltare esclusivamente canzoni del passato è un comportamento che affonda le sue radici nella memoria autobiografica, nella costruzione dell’identità e nella regolazione delle emozioni. Non si tratta di un semplice attaccamento nostalgico, ma di un meccanismo profondo e significativo. Il professor Constantine Sedikides, docente di psicologia sociale all’Università di Southampton, ha evidenziato attraverso i suoi studi (ad esempio, The psychological benefits of music-evoked nostalgia, scritto con Joost Leunissen e Tim Wildschut) come la musica sia uno dei più potenti strumenti per evocare ricordi personali. La nostalgia che essa suscita, infatti, ha un impatto diretto sull’autostima, sulla sensazione di continuità nel tempo e sul benessere psicologico.
La musica del passato diventa, in questo modo, un veicolo attraverso cui la mente può ritrovare stabilità, specialmente nei momenti di incertezza. Gli studi di Sedikides mostrano, in effetti, che, in fasi di disagio emotivo o senso di disconnessione da sé stessi, l’ascolto di canzoni nostalgiche aiuta a ritrovare equilibrio interiore e un senso di vitalità. Questo effetto benefico non è casuale: è il risultato di una funzione psicologica precisa, in cui i ricordi positivi associati alla musica contribuiscono a ristabilire un’immagine coerente e rassicurante della propria identità. Tutti, però, ascoltano canzoni vecchie quando si sentono nostalgici: cosa significa, invece, quando si ascoltano prevalentemente brani della nostra infanzia e adolescenza, o comunque di almeno 10 anni fa?
Ascoltare solo canzoni vecchie: perché lo si fa, secondo la psicologia
Secondo la psicologa clinica Mehezabin Dordi, intervenuta per un articolo di psicologia realizzato da Schenelle Dsouza per Cosmopolitan India, le persone tendono a preferire le canzoni vecchie perché queste sono collegate a momenti significativi, spesso legati a periodi felici o formativi della vita. La familiarità di questi brani genera un senso di protezione e conforto, capace di agire come una forma di auto-consolazione nei periodi di stress.

Non si tratta soltanto di ricordare: è anche una modalità per affrontare il presente attraverso il passato. A confermare questo aspetto interviene anche Sophia Peermohideen, psicologa e psicoterapeuta, secondo la quale la nostalgia musicale attiva i centri cerebrali della ricompensa, favorendo il rilascio di dopamina. Il risultato è una sensazione concreta di piacere, che si associa al ricordo e lo rinforza ulteriormente. La musica, dunque, non solo richiama emozioni, ma le amplifica attraverso il corpo e il cervello, trasformandosi in uno strumento efficace di regolazione emotiva.
La personalità e il profilo psicologico di chi ascolta solo brani storici
Ma quindi, la psicologia può delineare la personalità delle persone che ascoltano solo canzoni vecchie? Ebbene, sì: chi ascolta prevalentemente canzoni del passato tende a condividere alcuni tratti psicologici. Sono spesso persone legate profondamente alla propria storia personale, che usano la musica per tenere viva la memoria del proprio vissuto. Cercano stabilità emotiva e trovano nelle melodie familiari un rifugio sicuro. Questa predilezione si accompagna spesso a una forte inclinazione alla riflessione: non è raro che si tratti di individui abituati a esplorare il significato delle proprie esperienze e a dare valore ai ricordi.
La nostalgia musicale rappresenta anche un mezzo per sentirsi più connessi agli altri, rievocando momenti condivisi o figure care. Tuttavia, dall'altra parte, chi preferisce canzoni vecchie potrebbe mostrare, allo stesso modo, una minore apertura alla novità. Il motivo è che tali persone potrebbero tendere a evitare l’incertezza associata a stimoli nuovi e a ricercare invece la coerenza di ciò che già conoscono. Questo non significa rifiutare il cambiamento, ma piuttosto scegliere consapevolmente la continuità come forma di sicurezza. In definitiva, il legame con la musica del passato va ben oltre l’abitudine o il gusto personale. Come afferma ancora Constantine Sedikides, la nostalgia evocata dalla musica è una risorsa preziosa, in grado di offrire benessere, rafforzare l’identità e affrontare le difficoltà emotive. È un modo per restare ancorati a ciò che si è stati, senza smettere di vivere il presente.
La playlist delle canzoni nuove per chi ama i brani vecchi
Per chi volesse, comunque, cercare di essere aggiornato con le canzoni del momento, ma faticasse a farlo, consigliamo di ascoltare brani moderni ispirati alla musica degli anni '80, '90 e Duemila. Molti brani, pubblicati anche negli ultimi anni, infatti, rievocano atmosfere, suoni e temi tipici dei decenni passati. Ascoltare queste canzoni potrà permettere a chi fatica ad ascoltare musica nuova di essere aggiornato con gli artisti del momento, ma senza abbandonare del tutto le sensazioni nostalgiche e sicure date dalla musica vecchia. I brani che proponiamo sono usciti negli ultimi cinque anni, e rievocano tutti dei suoni amati da chi ascolta prevalentemente la musica degli scorsi decenni.
- Dancing in the flames - The Weeknd.
- Ora che non ho più te - Cesare Cremonini.
- Break my heart - Dua Lipa.
- Perché mi sono innamorato di te - Tropico.
- The melting of the sun - St. Vincent.
- Life - Jamie xx ft. Robyn.
- Girl feels good - FKA Twigs.
- Standing next to you - Jung Kook ft. Usher.
- Bad idea right? - Olivia Rodrigo.
- Lights camera action - Kylie Minogue.