Il mare più basso del mondo: galleggiare senza sforzo, esperienza surreale

Il mare più in basso della Terra: il fascino del mare Morto

Esiste un luogo, sulla superficie terrestre libera da ghiacci e oceani, che sfida le altitudini in negativo: si tratta della riva del Mar Morto, un bacino salato situato tra Giordania, Israele e Palestina. Questo punto tocca circa -430 metri sotto il livello del mare, rendendolo la depressione più profonda della Terra emersa. A rendere ancora più sorprendente questo luogo non è solo la quota estrema, ma anche la composizione delle sue acque: una salinità talmente elevata da impedirne la navigazione classica e favorire un galleggiamento innaturale.

Il Mar Morto è un lago senza emissari, in cui l’acqua si accumula per poi evaporare sotto l’effetto del caldo intenso del deserto. I suoi livelli stanno calando costantemente per via della scarsa affluenza idrica, e ogni anno il punto più basso della Terra si abbassa ulteriormente. La depressione si sta quindi approfondendo nel tempo, anche a causa di attività umane che deviano il corso dei fiumi affluenti, primo fra tutti il Giordano. Questo fenomeno fa del Mar Morto non solo un luogo unico a livello geologico, ma anche un indicatore ambientale in continua trasformazione.

Ha raccontato la curiosa esperienza di nuotare nel mare più basso del mondo il content creator Lorenzo Maddalena.

 

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Galleggiare nel vuoto: l’esperienza surreale del Mar Morto

Nonostante il primato assoluto spetti al fondo oceanico, il Mar Morto resta il luogo più accessibile per toccare con mano cosa significhi essere “al punto più basso della Terra”. Le sue caratteristiche lo rendono un fenomeno naturale affascinante: la sua salinità record—circa 300-350 grammi di sale per litro d'acqua, fino a dieci volte più degli oceani—modifica radicalmente l’esperienza dell’acqua. Secondo il principio di Archimede, questa elevata densità genera una spinta verso l’alto molto più forte del normale, permettendo al corpo umano di galleggiare senza sforzo.

Questa peculiarità attira ogni anno migliaia di turisti che si lasciano cullare sulla superficie, immobili come su un letto d’aria. Tuttavia, proprio questa densità rende difficile nuotare: ogni movimento richiede energia supplementare. Oltre a essere una curiosità geologica, il Mar Morto è quindi anche una meraviglia fisica, dove le leggi della natura si fanno tangibili al primo contatto con l’acqua.

Il fondo degli abissi: la Fossa delle Marianne e l'Abisso Challenger

Se però si abbandona la terraferma per immergersi negli oceani, il record cambia drasticamente. Il vero punto più basso della Terra in assoluto si trova nel cuore dell’Oceano Pacifico, in una fenditura abissale chiamata Fossa delle Marianne. Qui, il Challenger Deep raggiunge una profondità stimata di 10.994 metri sotto il livello del mare. Un’enormità che supera di oltre 10 chilometri l’altitudine in negativo della riva del Mar Morto.

A questa profondità, la pressione è tale da schiacciare qualsiasi sottomarino non appositamente progettato. Pochissimi esseri umani hanno avuto il privilegio di visitare questo abisso, tra cui l'esploratore James Cameron nel 2012. Lì sotto, nel buio totale e nel silenzio più assoluto, esistono forme di vita che sfidano ogni logica biologica. Il Challenger Deep è quindi non solo il punto più profondo del pianeta, ma anche uno dei suoi ambienti più estremi e inesplorati, una vera e propria frontiera dell’ignoto.