Cosa significa riguardare sempre il proprio film preferito, secondo la psicologia

Se anche a te è capitato di riguardare sempre il tuo film preferito, sappi che c'è un significato spiegato dalla psicologia. Scopriamo cosa significa e perché molti lo fanno.

C'è qualcosa di magico nel tornare, ancora una volta, al proprio film del cuore. Ogni scena conosciuta, ogni battuta imparata a memoria, ogni emozione già provata diventa una carezza per l’anima. Riguardare sempre lo stesso film non è mai una perdita di tempo: è un rituale che ci avvolge, ci consola e ci permette di staccare dalla frenesia quotidiana.

Non importa quante volte lo abbiamo visto, quel film riesce sempre a regalarci un momento di pace, un sorriso o anche solo una sensazione di casa. Il cinema, in questo modo, si trasforma in un rifugio sicuro dove il tempo sembra fermarsi. Non tutti sanno, però, che questa scelta ha anche un significato dal punto di vista psicologico.

Cosa significa riguardare il proprio film preferito: la spiegazione della psicologia

Guardare ripetutamente lo stesso film è un comportamento molto comune e nasconde dinamiche psicologiche profonde. Non si tratta solo di un'abitudine o di semplice affezione, ma di un vero e proprio bisogno emotivo che trova risposte precise nella psicologia. Quando scegliamo di riguardare una pellicola amata, stiamo inconsciamente cercando di regolare il nostro stato emotivo. Sapere già cosa succederà ci rilassa, ci protegge da sorprese indesiderate e riduce lo stress. La prevedibilità della storia, dei personaggi e delle emozioni che proveremo ci offre un senso di sicurezza difficile da trovare altrove. In un mondo pieno di incertezze, quella certezza diventa una fonte preziosa di conforto.

guardare film a casa
Guadare sempre lo stesso film

Secondo diversi esperti, tra cui la psicologa Sara Crispim, chi soffre di ansia tende a rifugiarsi nei film già visti perché sa di poter prevedere ogni evento della storia. Questa familiarità elimina l'ansia dell'ignoto e dona un senso di controllo che nella vita reale spesso manca. Riguardare lo stesso film è come camminare su un sentiero già battuto, senza il rischio di perdersi. C'è anche una differenza tra adulti e bambini. A parlarne è la psicologa Paola Taufer, la quale spiega che per i bambini la ripetizione ha una funzione di apprendimento e controllo dell'ambiente particolarmente evolutiva. Per gli adulti, invece, prevale il senso di comfort e un po' di nostalgia, sempre alla ricerca di nuovi significati.

Ogni volta che riviviamo un film conosciuto, abbracciamo la forza della familiarità e della nostalgia. Sacrificare la novità per abbandonarsi a qualcosa di affidabile significa scegliere di proteggere il proprio benessere emotivo. Spesso questi film sono legati a ricordi felici, a momenti sereni del passato, diventando veri e propri scrigni di emozioni positive. Anche i rituali, come rivedere un classico natalizio ogni anno, rafforzano il senso di continuità e appartenenza.

Bisogni profondi che trovano risposta

La psicologa Cristel Russell ha studiato il fenomeno della "re-consumption", ovvero la fruizione ripetuta di contenuti amati. Questo comportamento soddisfa bisogni psicologici importanti: il bisogno di tornare a emozioni semplici e rassicuranti, il desiderio di condividere esperienze con altri, la voglia di riflettere su se stessi attraverso storie conosciute, la curiosità di riscoprire dettagli dimenticati e la crescita personale attraverso nuove chiavi di lettura di una trama familiare.

Non è solo una questione di emozioni. Rivedere sempre lo stesso film può migliorare il benessere generale. Aiuta a ridurre lo stress, migliora la concentrazione e rafforza la fiducia in sé stessi. La familiarità con la storia stimola il rilascio di dopamina e serotonina, neurotrasmettitori legati alle emozioni positive. Così, ogni visione diventa una piccola cura emotiva, capace di portare un sollievo autentico.

Anche alcune ricerche condotte dall'Università di Buffalo e pubblicate su Time, hanno evidenziato che rivedere gli stessi film aiuta di molto a ridurre lo stress. Non solo, aiuta anche dal punto di vista della concentrazione, aumentando la fiducia in se stessi. Proprio la familiarità con la storia aumenta e genera una sensazione di calma e comfort. Il cervello, in quel determinato momento rilascia dopamina e serotonina, neurotrasmettitori associati spesso alle emozioni positive.