Massimiliano Dona mostra un esempio virtuoso in un negozio: il cartello che consiglia, e non impone
Conoscere i propri diritti di consumatore è oggi estremamente utile, perché consente di riconoscere ed evitare comportamenti scorretti da parte di venditori o aziende. Molti commercianti, infatti, fanno leva sull’ignoranza normativa del cliente per negare rimborsi, sostituzioni o assistenza post-vendita, pur essendo obbligati a fornirli per legge. Un consumatore informato sa che, per esempio, ha diritto a una garanzia legale di due anni su ogni bene acquistato, o che può recedere da un acquisto online entro 14 giorni senza dover fornire spiegazioni. Questa consapevolezza rende più difficile per i venditori abusare della buona fede del cliente, rafforzando la posizione contrattuale di quest’ultimo.
Essere a conoscenza delle tutele previste permette inoltre di evitare truffe, inganni e pubblicità ingannevoli, e offre la possibilità di agire in modo tempestivo ed efficace in caso di controversie. Le leggi sul consumo tutelano non solo l'aspetto economico, ma anche la dignità e la libertà di scelta delle persone. Chi conosce i propri diritti ha maggiori probabilità di ottenere giustizia, anche grazie al supporto di associazioni specializzate, e contribuisce a creare un mercato più trasparente e corretto. In questo modo, la cultura della legalità si rafforza e si diffonde, limitando gli abusi e favorendo comportamenti etici da parte delle imprese. E fa un grosso lavoro in questa direzione Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Che, tramite un'intensa attività social, educa la sua community alle tante piccole norme che regolano i nostri acquisti.
Un esempio virtuoso ce lo mostra in uno dei suoi ultimi video, in cui mostra un comportamento adeguato da parte di un'attività commerciale. Che, dinanzi alle case, espone un cartello con un consiglio (e, attenzione, non un'imposizione) relativo il pagamento.
Il consiglio di pagamento in un negozio: un esempio virtuoso
Il cartello in questione riporta semplicemente la seguente frase: "E' consigliato il pagamento tramite pos". "Questo è un cartello perfetto: è consigliato, non è obbligatorio". E sì, perché ci sono moltissime attività che impongono le loro personalissime regole al cliente. Che spesso, per mancanza di cultura inerente la tutela dei consumatori, mancanza di consapevolezza, quindi, dei propri diritti, asseconda il volere dell'esercente. Il quale, però, non è affatto tenuto a imporre al cliente in quale modo debba pagare per il servizio o per il prodotto acquistato.
Ricordiamo che dal 30 giugno 2022, i commercianti, artigiani e professionisti sono obbligati ad accettare pagamenti elettronici tramite POS. Il mancato rispetto di questo obbligo comporta una sanzione di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata. Questo significa che il cliente ha sempre diritto a pagare con carta di credito o debito se lo desidera.