Montemarano, il borgo della tarantella: viaggio in una delle realtà culturali e folkloristiche più ricche della Campania
Nel cuore verde dell’Irpinia, Montemarano, piccolo comune abitato da poco più di 2000 anime, è uno scrigno di tradizioni antiche, musica travolgente e cultura popolare, viva più che mai. Situato in provincia di Avellino, questo borgo è conosciuto non solo per il suo eccellente vino e per il celebre Carnevale Montemaranese, ma soprattutto per essere la culla della tarantella montemaranese, una delle espressioni più autentiche del patrimonio folkloristico campano. Qui, tra vicoli in pietra e colline profumate di mosto, si tramanda di generazione in generazione una danza che non è solo ballo, ma rito collettivo, gesto d’amore per la propria terra e forma di resistenza culturale.
La scuola di tarantella Montemaranese: un presidio culturale
Per preservare e far conoscere questa straordinaria tradizione, nasce la Scuola di Tarantella Montemaranese, fondata da Roberto D’Agnese, appassionato promotore delle radici irpine e organizzatore di eventi culturali. La scuola rappresenta un vero e proprio baluardo contro l’oblio, a tutti gli effetti. Un luogo dove i maestri e le maestre locali insegnano non solo i passi, ma anche l’anima profonda di questa danza agli abitanti del posto. Che, con passione, dedizione e amore per la propria cultura, la tramandano ai più piccoli.
Il progetto non si limita a Montemarano: la tarantella montemaranese viene oggi diffusa anche fuori dai confini regionali, trovando casa in scuole, festival e teatri in tutta Italia e persino all’estero. Un ponte che unisce passato e futuro, comunità e identità, con un forte senso di appartenenza.
La tarantella montemaranese rientra fra quelle esperienze totalizzanti, che la comunità locale fa benissimo a tramandare. Un flusso musicale e coreutico che sfugge alle regole della forma. Non ha inizio né fine, perché nasce dall’improvvisazione e dalla condivisione. Il ritmo, incalzante e ipnotico, trascina chi ascolta in un vortice di movimento, liberazione e gioia. Durante il carnevale, tutto il paese si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto: uomini e donne, giovani e anziani, si lasciano guidare dal suono di ciaramelle, tamburelli, clarinetti, fisarmoniche e castagnette. Il battito dei piedi a terra, i movimenti ritmati delle mani e il sorriso sulle labbra raccontano un mondo dove musica, terra e vino diventano un tutt’uno. E così, a Montemarano, che abbiamo simpaticamente ribattezzato borgo della tarantella, la danza è molto più di semplice folklore: è identità vissuta, respiro collettivo, una tradizione che pulsa al ritmo del presente.