Roberto Benigni, tornato di recente sul piccolo schermo con lo spettacolo Il Sogno, è anche protagonista di una delle commedie italiane più surreali e coraggiose degli anni ’80: Il Pap’occhio
Roberto Benigni è tornato di recente a emozionare il pubblico televisivo con Il Sogno, uno spettacolo poetico e coinvolgente trasmesso in prima serata su Rai 1. Ma per chi volesse rivedere il lato più irriverente e ironico del celebre attore toscano, su RaiPlay c'è un film da recuperare assolutamente: Il Pap'occhio, diretto da Renzo Arbore nel 1980. In questa commedia surreale e satirica, Benigni interpreta se stesso all’interno di una trama ricca di trovate assurde e visioni oniriche. La pellicola, oggi diventata un cult, unisce musica, comicità e critica sociale con una libertà creativa rarissima nel cinema italiano di quegli anni. Oltre a Benigni e Arbore, il cast comprende personaggi iconici della tv e della radio, come Isabella Rossellini, Andy Luotto e Mariangela Melato. È un film che diverte, spiazza e fa riflettere, con il coraggio di toccare temi religiosi e mediatici con una leggerezza che oggi sarebbe quasi impensabile.
Roberto Benigni ne Il Pap'occhio: satira sulla religione e la televisione
La trama del film Il Pap’occhio è tanto semplice quanto geniale. Il Papa, preoccupato per la crescente popolarità del buddismo e per la vita notturna dei giovani, decide di creare una rete televisiva vaticana per "salvare" le anime. A occuparsene è proprio Renzo Arbore, chiamato a ideare uno spettacolo leggero da trasmettere in mondovisione, con la regia affidata nientemeno che a Martin Scorsese. Ma Roberto Benigni, elemento destabilizzante e comico per eccellenza, viene corrotto da un cardinale (interpretato da un esilarante Manfred Freyberger) per sabotare il progetto. Il risultato è un caos creativo che culmina in un finale surreale: l’intervento di Dio in persona che interrompe lo show e porta l’intera troupe in Paradiso. La commedia mescola cinema, televisione e religione, senza mai prendersi troppo sul serio. È un esempio di come la satira possa essere intelligente e dissacrante, senza diventare volgare o gratuita.

Un film censurato e poi riabilitato: perché guardarlo oggi
Alla sua uscita, Il Pap’occhio fu vittima di censura e polemiche. Accusato di offendere la religione, fu ritirato dalle sale e tornò a circolare solo anni dopo, diventando oggetto di culto per gli appassionati di cinema italiano. Oggi, alla luce della carriera straordinaria di Roberto Benigni e del valore artistico di Renzo Arbore, il film merita di essere riscoperto e rivalutato. È un documento prezioso di un’epoca in cui il cinema italiano sapeva ancora osare, combinando umorismo e provocazione. Guardarlo oggi significa anche apprezzare un Benigni agli esordi, ma già dotato di quel genio comico che lo avrebbe reso celebre in tutto il mondo. È una visione consigliata a chi ama il cinema sperimentale, la satira politica, e a chi vuole farsi una risata intelligente.