Fa male tenere il cellulare in tasca? Le conclusioni del prof di fisica, Vincenzo Schettino
"Non so voi ma io per abitudine, quando esco di casa e non uso il cellulare, lo metto in tasca. Che così si ritrova per molto tempo vicino alle parti intime. E quindi mi chiedo: è pericoloso?". Lancia questo input, oggi, Vincenzo Schettino, a tutti gli effetti il prof di fisica più famoso d'Italia. Un insegnante davvero adorabile, che con il suo modo di fare, genuino e diretto, prima ancora di dare lezioni fisica, dispensa un insegnamento fondamentale, il più importante. E cioè che il vero professore, o la vera professoressa, è quello o quella capace di comunicare nel modo giusto con i suoi allievi e allieve. E che, di conseguenza, nessuna materia è impossibile da comprendere e da imparare, se la si spiega nella maniera adeguata.
Schettino fa questo: arriva. Con il suo linguaggio e il suo atteggiamento, rende semplice anche una materia apparentemente ostica come la fisica. Dai suoi canali social dimostra come la fisica si trovi in tutte le azioni che compongono la nostra quotidianità. E un altro insegnamento, va detto molto utile, riguarda un'abitudine che abbiamo in tanti: mettere il cellulare in tasca. Ma è pericoloso, si chiede il prof Schettino?
Cellulare in tasca, la spiegazione del prof Schettino
"Le radiazioni che i telefonini emettono sono le onde radio e le microonde, che rientrano tra le radiazioni non ionizzanti, cioè non hanno energia sufficiente per alterare direttamente la struttura della materia, o causare mutazioni all’interno del DNA", spiega il professore di fisica. "Va detto, comunque, che queste onde sono in grado di provocare il riscaldamento di organi e tessuti, un po’ come accade con il forno a microonde, con le microonde che emette per cucinare il cibo. Ora, questo è rischioso per la nostra salute?".
"Cito testualmente domanda e risposta dal sito dell’AIRC (Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, ndr): "E' vero che i campi elettromagnetici aumentano la probabilità che insorga il cancro?" Risposta dell’AIRC: “No, non ci sono attualmente prove scientifiche sufficienti a sostenere un rapporto diretto di causa ed effetto tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e il cancro”. Ma attenzione, aggiunge AIRC: “La comunità scientifica concorda sul fatto che sono necessari ulteriori studi”.
Visualizza questo post su Instagram
"Allora facciamo una riflessione secondo la fisica, e proviamo a trarre alcune conclusioni. Innanzitutto, la fisica ci dice che l'intensità del campo elettromagnetico è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Che significa? A poche decine di centimetri di distanza dal cellulare, ridurremo l'intensità delle radiazioni di oltre il 90%. I numeri che vi ho dato servono semplicemente per darci un’idea, ma la cosa da tenere a mente è che l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche diminuisce rapidamente con l’aumentare della nostra distanza dal telefonino. Allora, in via del tutto precauzionale, abituiamoci a tenere il cellulare, anziché in tasca, in borsa, nello zaino. Insomma, possibilmente un po’ più lontano dalle parti intime e dal corpo. Alla fine, è tutta una questione di abitudine: bisogna abituarsi a tenerlo costantemente in borsa, anziché in tasca".