Bar e ristoranti, il proprietario può rifiutare di farci andare in bagno in un solo caso: avvocato rivela quale

È legittimo negare l'uso del bagno se non si consuma? L'avvocato Giuseppe Di Palo chiarisce la questione

Ti è mai capitato di entrare in un bar o in un ristorante solo per chiedere di usare il bagno e sentirti dire di no? È una situazione comune che spesso genera discussioni. L'avvocato Giuseppe Di Palo ha spiegato quali sono i diritti e i doveri in questi casi. Secondo la normativa vigente, l’uso dei servizi igienici all’interno di un esercizio commerciale non è un diritto automatico per chiunque entri. Il proprietario ha la facoltà di consentire l’accesso ai soli clienti, cioè a coloro che effettuano una consumazione, anche minima. Bere un caffè o acquistare una bottiglietta d’acqua, dunque, è sufficiente per avere diritto all’utilizzo del bagno. Questa regola trova il suo fondamento nel fatto che il bagno fa parte delle strutture messe a disposizione della clientela. Mantenere puliti i servizi igienici comporta costi per il titolare, che deve sostenere spese per le pulizie, le forniture e le utenze. È per questo che molti esercenti chiedono una consumazione, anche simbolica, prima di permettere l’accesso. Dal punto di vista legale, questa scelta è del tutto legittima. Non esiste, infatti, una norma che obblighi i locali pubblici a concedere l’uso dei bagni a chi non è cliente.

Quando il rifiuto può essere considerato troppo rigido

Pur essendo una regola corretta dal punto di vista giuridico, ci sono situazioni in cui la rigidità può apparire eccessiva. Se una persona si trova in uno stato di estrema necessità, negarle l’uso del bagno può essere considerato un comportamento poco umano. In questi casi, anche se la legge sta dalla parte del proprietario, la sensibilità personale e il buon senso dovrebbero prevalere. Non è raro che i gestori decidano di fare un’eccezione, specialmente quando si tratta di bambini, anziani o persone con evidenti esigenze urgenti. Tuttavia, la scelta finale resta sempre a discrezione del titolare. È importante sottolineare che, in mancanza di una consumazione, il proprietario non commette alcuna violazione nel negare l’accesso. Il bagno è parte integrante dei servizi offerti ai clienti e rientra nella libertà dell’esercente stabilire chi possa usufruirne. Questo aspetto assume ancora più rilievo nei locali situati in zone turistiche o centri cittadini affollati, dove la richiesta di usare i bagni senza acquistare nulla diventa frequente. L’obbligo di pulizia e manutenzione continua richiede tempo e risorse, che il titolare sostiene proprio grazie ai proventi delle consumazioni.

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Il proprietario è legittimato a far usare il bagno solo ai clienti.

In definitiva, se non hai effettuato alcun acquisto, il proprietario è legittimato a negarti l’uso del bagno. È una prassi che, seppur a volte scomoda, ha una sua logica e un supporto legale chiaro. La prossima volta che ti trovi in questa situazione, considera l’idea di prendere almeno un caffè. Non solo rispetterai il regolamento interno del locale, ma contribuirai anche a coprire le spese che permettono di mantenere i servizi igienici in condizioni adeguate. E se ti trovi in difficoltà, un approccio cortese e comprensivo può fare la differenza: spesso un sorriso e una richiesta gentile possono aprire porte che la legge lascia chiuse.