Bar, se trovate esposto questo cartello si tratta di pratica scorretta

L'esperto di tutela dei consumatori, Massimiliano Dona, smentisce la titolare di un bar che si rifiuta di accettare monete da 1 o 2 centesimi. La legge, precisa il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, dice un'altra cosa

Essere a conoscenza delle leggi che regolano il commercio è molto importante, in modo uguale sia per i commercianti, che per i consumatori. Una rispettiva consapevolezza dei diritti, ma anche dei doveri, non solo favorisce la trasparenza e la fiducia nelle transazioni, ma permette anche di evitare problemi legali, sanzioni o incomprensioni. E' il caso portato oggi ad esame da Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Il quale, spesso in situazioni reali e non costruite, porta ad esempio le tante circostanze in cui ci si può trovare quando si entra in un qualsiasi esercizio commerciale. Il caso di oggi, dicevamo, è un caffè in un bar al cui interno l'esperto di tutela dei consumatori ha trovato un cartello non proprio corretto nei confronti del cliente.

Il cartello in questione, affisso dai titolari del bar in bella vista, accanto alla cassa, recita: "Non si accettano monete da 1 o 2 centesimi". Max Dona si avventura, così, in un vivace scambio di battute con la persona dietro il bancone (non si sa se una semplice dipendente, o la titolare del bar in questione). Le chiede spiegazioni sul cartello, dicendole che quella di non accettare le monete di minor valore, non è una pratica legale.

Il cartello al bar contro le monete da 1 o 2 cent. Esperto precisa: "La legge dice un'altra cosa"

"La legge non dice che non si possono accettare queste monete, perché queste monete hanno corso legale. C’è una legge sugli arrotondamenti, che è un discorso. Queste monete non vengono più coniate, ma io posso pagare con monete di 1, 2 o 5 centesimi, fino a un massimo di 50 pezzi. Però se lei pensa che ci sia una legge non c’è: glielo assicuro. I cent devono essere accettati: hanno corso legale". Dona prova, così, a convincere la barista, la quale, però, resta della sua posizione. Ignara di stare parlando con il principale esperto in materia.

 

Quanto affermato da Dona è più che esatto: in Italia, un commerciante non può rifiutarsi di accettare monete da 1 o 2 centesimi. Poiché si tratta di moneta legale emessa dalla Banca Centrale Europea. Secondo la normativa vigente, le monete e le banconote in euro hanno corso legale in tutta l'Eurozona, e quindi ogni esercente è tenuto ad accettarle come mezzo di pagamento. Tuttavia, ci sono delle situazioni particolari da tenere in considerazione. La prima, è l'arrotondamento ai 5 centesimi: dal 1° gennaio 2018 in Italia è stato introdotto l'arrotondamento ai 5 centesimi per i pagamenti in contanti. Questo significa che, se il totale dello scontrino non può essere pagato con monete da 5 centesimi in su, viene arrotondato per eccesso, al multiplo di 5 centesimi successivo (esempio: 1,02 € → 1,05 €). Oppure per difetto, al multiplo di 5 centesimi precedente (esempio: 1,01 € → 1,00 €).

Arrotondamento, però, che riguarda solo i pagamenti in contanti. Se si paga con carta, il commerciante deve accettare l'importo esatto.
L'altra situazione in cui il commerciante potrebbe rifiutare il pagamento in monete da 1 o 2 centesimi è se queste superano i limiti di legge. La normativa dell'Eurozona prevede infatti che non si possano effettuare pagamenti in monete con più di 50 pezzi contemporaneamente, a meno che l'altra parte non accetti volontariamente.