Lazio, il borgo abitato da 11 persone: la magia del silenzio

Sospesa tra cielo e terra, Civita di Bagnoregio è un gioiello fragile e incantato, un luogo dove il tempo si arresta e la pietra racconta storie secolari. Questo piccolo borgo del Lazio, noto come “La Città che Muore”, offre al viaggiatore un incontro unico con la bellezza e la transitorietà.

Civita di Bagnoregio si erge su un promontorio di tufo, un materiale vulcanico tanto suggestivo quanto vulnerabile, modellato da secoli di erosione. L’accesso avviene attraverso un lungo ponte pedonale che, come una passerella sospesa, conduce verso un mondo a parte. Già dal primo sguardo, l’impressione è quella di un luogo quasi irreale: una manciata di edifici color ocra si staglia contro il blu del cielo, circondata da un panorama fatto di calanchi e colline verdi. Civita è una frazione del comune di Bagnoregio: siamo nella provincia di Viterbo, e questo minuscolo borgo è abitato, pensate, da sole 11 persone.

Varcare la Porta di Santa Maria, ingresso principale del borgo, è come entrare in un quadro medievale. Le stradine strette, lastricate in pietra, si snodano tra case dai balconi fioriti e silenziosi cortili ombreggiati. Ogni angolo invita alla contemplazione: le mura diroccate raccontano di un passato glorioso, mentre la chiesa di San Donato, con la sua facciata semplice e l’interno austero, domina la piazza centrale come cuore spirituale del paese.

Nonostante le sue dimensioni ridotte, Civita custodisce un patrimonio culturale sorprendente. Le sue radici affondano nel periodo etrusco, come testimoniano antichi resti e cunicoli scavati nella roccia. Durante il Medioevo, il borgo visse una fioritura artistica e architettonica, ma è stato il lento declino causato dall’erosione e dai terremoti a renderlo un luogo fuori dal tempo. Oggi, grazie a interventi di tutela e alla rinascita del turismo consapevole, Civita rappresenta un esempio di resilienza e bellezza fragile.

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Una vista di Civita di Bagnoregio

Lazio, il fascino di Civita: bellezza senza tempo

All’interno del borgo, il visitatore può ammirare una varietà di edifici storici e luoghi significativi. Tra questi spiccano le case medievali, che conservano intatta la loro struttura originaria, e la chiesa di San Donato, affacciata sulla piazza principale, al cui interno è custodito il prezioso S.S. Crocefisso ligneo. Di grande interesse sono anche Palazzo Alemanni, sede del Museo Geologico e delle Frane, e il Palazzo Vescovile, simbolo del potere religioso del passato.

Passeggiando tra le vie si incontrano il mulino del XVI secolo, i resti della casa natale di San Bonaventura e la suggestiva Porta di Santa Maria, ornata da due leoni che stringono tra le zampe una testa umana, in memoria della rivolta popolare contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi. Infine, i calanchi che circondano Civita, proposti nel 2005 come sito di interesse comunitario, completano un panorama naturale di rara bellezza.