Umbria, il borgo da visitare se ami la pasta: patria del tartufo nero pregiato

Umbria, il borgo di Norcia: nel cuore dell’Italia, meta perfetta pera regalare al mondo i suoi tesori, con la stessa passione di sempre

Incastonata tra le ondulate colline umbre, dove il verde dei pascoli si fonde con l’azzurro cristallino dei cieli, Norcia si erge come una sentinella della tradizione gastronomica italiana. Questo borgo, che porta con sé un’eredità culturale millenaria, è un epicentro di sapori e saperi che affondano le proprie radici nella terra e nella sapienza artigianale tramandata di generazione in generazione.
Parlare di Norcia è inevitabilmente parlare del tartufo nero pregiato, il Tuber melanosporum, che qui trova il suo habitat naturale tra le radici delle querce e dei lecci. Questo diamante della cucina, dal profumo intenso e penetrante, è una vera celebrazione del territorio. A Norcia, la cucina si modella attorno al tartufo: strangozzi e tagliatelle ne accolgono l’essenza in condimenti semplici ma raffinati, spesso completati da un filo d’olio extravergine di oliva locale che ne esalta le sfumature aromatiche.

Umbria, nel borgo di Norcia: la pasta e la tradizione locale

La cucina di Norcia trova la sua massima espressione anche nei piatti di pasta, che incarnano l’anima del borgo. Gli strangozzi, una pasta lunga simile agli spaghetti ma dalla consistenza più rustica, sono il simbolo dell’artigianalità locale. Preparati con farina di grano duro e acqua, vengono spesso serviti con un semplice condimento a base di tartufo nero, che ne esalta il sapore senza sovrastarlo.

Un altro piatto iconico sono i gnocchi di patate alla norcina, conditi con una salsa a base di panna, salsiccia di Norcia e un tocco di pepe nero. Questo abbinamento, pur nella sua apparente semplicità, racchiude la maestria dei norcini nel creare sapori equilibrati e profondi. Non mancano poi le tagliatelle al ragù di cinghiale, dove la selvaggina locale si unisce a una pasta all’uovo ruvida, capace di trattenere il sugo e amplificare ogni boccone.

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La lenticchia di Castelluccio

Se il tartufo rappresenta l’anima nobile di Norcia, lenticchie e farro incarnano la sua essenza più autentica. In queste terre, la lenticchia di Castelluccio – con la sua buccia sottile e il sapore delicato – viene coltivata a un’altezza che sfiora i 1500 metri, in un paesaggio che, durante la fioritura, si trasforma in una tavolozza di colori vivaci. Questi legumi trovano spazio in zuppe fumanti, un tempo piatti della frugalità contadina, oggi testimonianza di un equilibrio gastronomico che valorizza la semplicità e l’autenticità.

Infine, non si può pronunciare il nome di Norcia senza evocare la norcineria, l’arte della lavorazione delle carni suine che ha reso celebre il borgo in tutta Italia e oltre. I maestri norcini, custodi di un sapere antico, trasformano ogni parte del maiale in capolavori gastronomici. Il prosciutto di Norcia IGP, stagionato nel clima secco e ventilato degli Appennini, è simbolo di eccellenza, con il suo sapore intenso e la consistenza che si scioglie al palato. A fianco, troviamo salsicce, salami e coppe, tutti frutto di una lavorazione che privilegia qualità e sapienza.