Un video dell\dell'agronomo Daniele Paci chiarisce i dubbi sul panettone senza glutine e vegano. Mentre il primo trova spazio grazie a deroghe ministeriali, il secondo resta escluso dalla denominazione ufficiale. Quali sono le motivazioni normative e culturali che influenzano queste scelte, e le alternative per chi cerca dolci natalizi rispettosi di intolleranze e scelte etiche.
Quando si avvicina il Natale, il panettone è uno dei simboli più iconici della tradizione italiana. Ma negli ultimi anni, la crescente attenzione verso intolleranze alimentari e scelte etiche ha portato a chiedersi: il panettone senza glutine e il panettone vegano possono davvero esistere? In un recente video sui social, l'agronomo e divulgatore Daniele Paci ha affrontato questa spinosa questione, sfatando alcuni miti e chiarendo cosa ci si può aspettare sugli scaffali dei negozi.
Paci ha spiegato che la risposta si basa su regole precise. Nel 2005, un decreto ministeriale ha stabilito cosa può essere definito legalmente "panettone". La ricetta deve includere ingredienti come farina di frumento, burro, uova, canditi, uvetta e lievito naturale. Questo rendeva di fatto impossibile chiamare "panettone" un prodotto vegano o senza glutine, che esclude per definizione ingredienti di origine animale o contenenti glutine. Nel corso degli anni, però, la situazione è cambiata.
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La normativa sul panettone: rigida ma con aperture
Il decreto del 2005 è stato introdotto per tutelare la tradizione e garantire una qualità uniforme nei prodotti etichettati come "panettone". Nel 2016, però, una circolare del Ministero ha concesso una deroga per i panettoni senza glutine. La modifica ha permesso di adattare la ricetta tradizionale utilizzando farine prive di glutine, mantenendo però tutti gli altri ingredienti chiave come burro, uova, e canditi. Questo ha aperto la strada a prodotti adatti ai celiaci, pur rispettando la struttura di base del dolce natalizio.
Per quanto riguarda il panettone vegano, la situazione è diversa. La ricetta tradizionale è intrinsecamente legata all’uso di ingredienti di origine animale, e finora non ci sono state deroghe che consentano di sostituire burro e uova senza perdere la denominazione di "panettone".
Alternative: tra innovazione e tradizione
Per chi segue una dieta vegana, esistono dolci ispirati al panettone che utilizzano ingredienti come olio di cocco o margarina al posto del burro, e sostituti vegetali per le uova. Tali prodotti, chiaramente, non possono essere legalmente venduti con la dicitura "panettone". Sono ottime alternative, ma non possiamo chiamarle panettone secondo la normativa vigente. Questo dettaglio, secondo l'esperto, è cruciale per comprendere la differenza tra innovazione alimentare e rispetto della tradizione.
Mentre il mercato continua a evolversi per rispondere alle esigenze di consumatori sempre più attenti e diversificati, le regole restano un baluardo per tutelare la qualità e l’autenticità. Nel frattempo, chi cerca un dolce senza glutine può contare su panettoni certificati, mentre chi segue una dieta vegana dovrà accontentarsi di alternative creative, che pur non portando il nome di panettone, ne conservano lo spirito natalizio.