Toscana, negozio chiude dopo appena 5 anni. La lettera ai clienti: "Fa male lasciarvi"

Abbassa la saracinesca il negozio Tredici, ad Arezzo: la storia esemplare della titolare Sara

A coloro i quali, in modo assolutamente semplicistico e, quindi, riduttivo e banale, affermano che oggi i giovani non vogliono più lavorare, raccontiamo una piccola, grande smentita. Scritta da una giovane commerciante di Arezzo, splendida città toscana, che 5 anni fa si è tuffata in un'avventura che oggi, purtroppo, finisce. Il suo nome è Sara, e l'avventura da lei cominciata portava il nome del negozio che aveva voluto aprire: Tredici. Un negozio in cui ha venduto ai suoi clienti calzature e accessori, raccogliendo, intorno a sé, una famiglia allargata che l'ha sempre sostenuta, e incoraggiata. Non era semplice: aveva solo 23 anni quando tutto era cominciato. Ma oggi, alla soglia dei 30, Sara è stata costretta ad abbassare la saracinesca del suo amato negozio.

Siamo in via Madonna del Prato, e sulle vetrine di Tredici si legge la scritta 'liquidazione totale per chiusura attività'. L'attività di sconti è cominciata lo scorso 4 novembre, e proseguirà fino al 28 dicembre. Nella speranza che i clienti acquistino qui i loro negozi di Natale, a prezzi vantaggiosi. Ma la decisione di chiudere è stata sofferta, come ha raccontato la sua titolare in un lungo post Facebook.

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Dal profilo Facebook di Tredici, il negozio di Arezzo a un passo dalla chiusura

 

Toscana, chiude il negozio di calzature Tredici: "Fare il commerciante in Italia è una missione senza obiettivo"

"Con il grande dispiacere di non potervi avere più a riempire le mie giornate, annuncio che Tredici chiuderà i battenti". Comincia così la lettera social che Sara scrive ai suoi clienti, a cui comunica la triste notizia. "Ciò che mi farà più male lasciare siete proprio voi, voi che con me avete vissuto tutte le montagne russe di questi 5 anni pazzeschi", dice la giovane commerciante ai suoi amici. Grazie ai quali, continua, la decisione della chiusura, anche se amara, non è accompagnata da rammarico: "Chiudo con la convinzione di aver dato tutto per la mia attività e chiudo con la consapevolezza che adesso è giunta l’ora di dover girare il mio sguardo altrove".

Tanti i commenti di solidarietà alla commerciante. "Purtroppo fare il commerciante in Italia è diventata una missione senza un obiettivo. Affitti alti, utenze alte e tasse alte. L’Italia è così, neppure in grado di aiutare a realizzare i progetti di una giovane con tanti sogni, inseguiti con coraggio, impegno e volontà", scrive un amico e cliente della giovane.

Una storia che abbiamo voluto raccontare, una tra le tante. Che testimonia come l'entusiasmo, da parte delle nuove generazioni, ce ne sia eccome. Quel che non c'è è il sostegno, e le misure economiche per fare in modo che il commercio abbia davvero un futuro. E non si basi sulle scelte coraggiose dei singoli, che, poi, finiscono sempre con il rimetterci i loro sogni, e i loro risparmi.