La tragedia a Marcon, in provincia di Venezia: la piccola Agnese aveva 14 mesi
Una tragedia da cui è impossibile ripartire. La morte a Marcon di una bambina di poco più di 1 anno, deceduta in circostanze a quanto pare assolutamente accidentali. Si chiamava Agnese Chinellato, e quel giorno la bimba era in macchina con il papà. Una giornata di lavoro come tante, da affrontare con mille pensieri per la testa. Troppi, forse, per il padre della bimba, che, per una crudele dimenticanza, si è recato al lavoro, ha parcheggiato, ed è salito in ufficio lasciando la bambina in macchina. Da sola, per ore, sotto il sole cocente. Agnese purtroppo non ce l'ha fatta, ed è morta di caldo. Quando l'uomo, disperato, si è accorto del tragico errore, purtroppo era già tardi.
I soccorsi sono stati allertati immediatamente, e alla bambina sono state prestate le prime e urgentissime cure per salvarle la vita. Ma le sue condizioni sono apparse sin dal primo istante disperate. Il suo arrivo all'ospedale di Mestre è stato seguito, poco dopo, dal decesso della piccola. Una morte accidentale, purtroppo, però per nulla infrequente. Dimenticanze incredibili da considerare, ma che possono accadere, con conseguenze drammatiche.
Venezia, Agnese muore a 14 mesi: lasciata sola in auto. Il processo che il papà dovrà affrontare: due le ipotesi di reato
Ora le conseguenze per il papà della bambina potrebbero essere molto serie. Oltre ad affrontare il tremendo lutto della propria figlioletta, l'uomo dovrà affrontare un processo. Due sono le strade giudiziarie che potrebbero aprirsi: quella dell'abbandono di minore, e quella dell'omicidio colposo. In quest'ultimo caso, la pena carceraria potrebbe essere bassa: il reato presuppone che l'omicidio sia avvenuto in maniera assolutamente involontaria, e in qualche modo spoglia della responsabilità la persona che comunque ha causato la morte.
Nel caso, invece, di abbandono di minore, la pena carcerare è di solito più severa, dal momento che parte da un comportamento ben più grave. Sul caso sta indagando la Procura di Venezia, che, come riporta oggi Il Gazzettino, ha disposto la perizia sul seggiolino sul quale era seduta e, purtroppo, ha vissuto i suoi ultimi attimi di vita la povera Agnese. Bisognerà, infatti, stabilire se il seggiolino fosse a norma. Se, cioè, rispettasse le normative europee che impongono l'utilizzo di dispositivi antiabbandono. Un vero e proprio allarme che deve scattare in casi in cui il genitore dimentichi il figlio o la figlia in auto. Per come le cose sono andate a finire, probabilmente non è scattato nessun allarme, ma questo lo chiariranno gli inquirenti.
Intanto, il padre della bimba, assistito dagli avvocati Giorgio e Luca Pietramala, non ha nominato alcun consulente di fiducia per eseguire gli accertamenti richiesti.