Addui alla piccola Sara: un tumore aggressivo uccide la bimba di 5 anni. Lottava da tempo contro un neuroblastoma al quarto stadio
Una di quelle notizie che non vorremmo mai apprendere, difficili, ve lo assicuriamo, anche da scrivere. Una bimba di 5 anni, Sara Cantagalli, è morta dopo aver a lungo lottato contro un tumore molto aggressivo. Una vita breve ma scandita da tante sofferenze, che si è conclusa, purtroppo, nel più tragico dei modi. Sara, originaria di Faenza, si è sottoposta a tantissime cure e interventi dal giorno in cui le fu diagnosticato un neuroblastoma al quarto stadio, un cancro raro che purtroppo non le ha lasciato scampo. Sara si è spenta ieri, domenica 14 luglio: la tragica notizia è stata data su Facebook dai volontari che da tempo seguivano la sua storia. L'Italia intera faceva il tifo per questa piccolina, la quale, purtroppo, non ce l'ha fatta.
Sara, un tumore la uccide a 5 anni: "Addio piccola, adesso sei un angelo"
Per realizzare tutti i desideri di Sara, in tanti si erano mobilitati affinché i suoi sogni si realizzassero. Nella speranza, mai spenta, che quella bambina potesse diventare, un giorno, adulta. Per la piccola, la sua famiglia aveva aperto una lista di desideri, a cui, chi voleva, poteva contribuire.
In tantissimi seguivano, con apprensione, le notizie sullo stato di salute della bambina, fino al tragico annuncio dato dalla pagina Facebook Il Babbo Natale dei Bambini, che forniva continui aggiornamenti sulla bimba. Qui, ieri, è apparso il più triste dei messaggi: "Sara è diventata un angelo".
I funerali di Sara, come comunicano sempre i volontari su Facebook, si svolgeranno giovedì, 18 luglio, presso l'obitorio di Faenza. La bara della bambina resterà aperta per tutti coloro che vorranno darle un ultimo saluto. "Ciao amore mio, fai buon viaggio", lo straziante messaggio del papà sui social.
Le sue condizioni erano precipitate nelle ultime settimane
Le sue condizioni erano peggiorate nelle ultime settimane, tanto che, a quanto si apprende, i medici e la famiglia avevano preso la dura decisione di interrompere la chemioterapia, e di andare avanti solo con l'aiuto di farmaci. Per lenire il suo dolore, senza, però, accanirsi contro un corpicino affaticato dalla malattia, e dalle cure che, purtroppo, nulla hanno potuto contro il male che l'ha, infine, condannata.