Kekko e Lucia morirono il 30 settembre 2023 a Napoli, in un incidente stradale: il conducente dell'Audi che li ha travolti è stato condannato a 10 anni di carcere. Troppo pochi, per i familiari delle vittime, che dicono: "Non fu omicidio stradale, ma volontario". L'intervista a Tuttonotizie
Francesco 'Kekko' Altamura, 23 anni, e Lucia Morra, 20, erano due amici. Al ritorno dal cinema, la sera del 30 settembre 2023, furono travolti e uccisi dall'auto guidata da Dario Lenci, 35enne napoletano. L'incidente avvenne in via Terracina, nel quartiere Fuorigrotta. L'uomo alla guida della macchina, modello Audi, è risultato positivo al test di alcol e droga. Nel processo con rito abbreviato che ne è seguito, l'imputato è stato condannato a 10 anni di reclusione. Lenci, nel periodo trascorso agli arresti domiciliari, si allontanò. Circostanza che portò a un aggravamento della misura cautelare.
Abbiamo incontrato le famiglie di Kekko e Lucia, difese dall'avvocato Sergio Pisani. A Tuttonotizie esprimono la loro amarezza per la condanna dell'uomo ritenuto responsabile della morte dei due giovani amici. Dieci anni, dicono, sono pochi.
Kekko e Lucia uccisi in un incidente stradale. I familiari a Tuttonotizie: "Il pirata della strada era ubriaco e drogato. Chiediamo di cambiare il reato: non è omicidio stradale, ma volontario"
"Questi reati vengono puniti con 6-7 anni di carcere al massimo con rito abbreviato. E il punto è proprio questo: il il problema è proprio la pena. Parte già bassa: bisognerebbe fare qualcosa per inasprire la pena del reato di omicidio stradale. Perché non è possibile che una persona uccide due ragazzi quasi volontariamente, perché uno che cammina a 100 km all'ora su una strada che si fa a 40 all'ora... se non è un omicidio volontario questo", dice Felice Altamura, papà di Kekko.
"E' la legge che dovrebbe essere cambiata, proprio per questi casi in cui ci sono tutte le aggravanti possibili e immaginabili. Dovrebbero togliere anche il rito abbreviato, perché il rito abbreviato questo personaggio (Lenci, ndr) l'ha sfruttato per avere una pena ridotta. Dovrebbero cambiare proprio da omicidio stradale in omicidio volontario", continua Gianfranco Morra, papà di Lucia.
In questa sciagura, un ruolo determinante ce l'ha, purtroppo, anche il caso. "Al cinema non dovevano vedere lo spettacolo delle 9.30, perché mia figlia la mattina doveva alzarsi presto per andare al lavoro, Kekko lo stesso", continua il papà della 20enne. "Pertanto era alle 9.30 che dovevano vedere il film. Ma quel film a quell'ora non lo proiettavano più. Aspettarono le 10:30. Quando finirono al cinema, se quei due ragazzi si fossero fermati per prendersi un caffè, tutto questo non sarebbe successo", conclude l'uomo, amareggiato.