Davide Ferrerio, in coma dopo un'aggressione brutale: scambiato per un altro e pestato, condizioni stabili ma irreversibili
Un caso di cronaca assurdo, atroce. Un ragazzo innocente di 20 anni brutalmente pestato e ridotto in fin di vita per uno scambio di persona. E’ la triste storia di Davide Ferrerio, vittima di aggressione nell’agosto del 2022 a Crotone, in seguito alla quale è in coma irreversibile. Davide si è trovato nel momento sbagliato, al posto sbagliato. Nello specifico, una vera e propria spedizione punitiva organizzata da Anna Perugino, mamma di una ragazza all’epoca 17enne al centro della vicenda. La giovane aveva intrapreso una relazione con un uomo più grande di lei, Alessandro Curto.
Perugino aveva intenzione di incontrare quest’ultimo, probabilmente con lo scopo di convincerlo a troncare la relazione intrapresa con la figlia. Ma Curto, che si era in effetti recato all’appuntamento, intuisce il pericolo e non si palesa. Dando, però, un’indicazione precisa alla ragazzina. “Indosso una camicia bianca”, scrive alla 17enne: lo stesso capo che aveva indosso il povero Davide Ferrerio, che si trovava casualmente a passare di lì. Convinta che si trattasse dell’amante della figlia, Perugino avrebbe incalzato Passalacqua ad aggredire Ferrerio. Il giovane è stato colpito con un calcio al torace e un pugno alla testa, che lo hanno ridotto in fin di vita.
Davide Ferrerio, la mamma: "Hanno strappato alla vita un ragazzo ventenne innocente"
Passalacqua è stato condannato a 20 anni e 4 mesi di carcere. Ieri, nel corso dell'udienza definitiva per i mandanti del tentato omicidio di Davide Ferrerio, il pm ha chiesto 12 anni per Anna Perugino e 4 anni e 8 mesi per il suo compagno. “Hanno strappato alla vita un ragazzo ventenne innocente, senza pensare alle conseguenze di un gesto ignobile che hanno posto in essere, per una ragazzina che chattava su Fb con un soggetto il cui profilo era un fake. Non avevano nemmeno l’identità, chi prendevano prendevano quella sera”, si è sfogata la madre di Davide a Storie Italiane.
Perugino, continua la donna, “non ha mai segnato segno di pentimento, non ha mai detto di essere dispiaciuto. La disumanità di queste persone, se tali si possono definire. Una persona che non ha mai dimostrato un solo istante di essere pentita o dispiaciuta. Per lei è tutto normale, perché nella loro cultura esiste solo la violenza. Mio figlio è in stato vegetativo, rovinato per sempre, strappato alla vita per niente. Per una ragazza che chattava con un soggetto che non ha mai avuto il coraggio di mostrarsi”.
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