Un passeggero ha raccontato sui social il motivo per il quale la compagnia aerea ha negato il rimborso per il volo cancellato: cosa è successo.
Quando la compagnia aerea annulla un volo programmato, lasciando a terra i passeggeri, si ha diritto ha un rimborso e, in alcuni casi, anche a un risarcimento per i danni subiti. Tuttavia, nel caso che vi stiamo per raccontare, la compagnia aerea ha rifiutato di elargire il rimborso ai passeggeri. Filippo, influencer autore della pagina Il mio viaggio a Milano, ha raccontato nel dettaglio cosa è successo e spiegato perché comprende il motivo per il quale la compagnia aerea non ha voluto rimborsare il prezzo del biglietto ai passeggeri.
L'influencer, originario della Sicilia, si è visto annullare il volo che lo avrebbe dovuto riportare nella regione natia per festeggiare le festività pasquali quando era già in aeroporto. Così, è dovuto tornare a casa e ripartire il giorno dopo con un altro aereo. Ritornato a Milano dopo le festività pasquali, Filippo ha provato a ottenere il rimborso che, però, gli è stato negato dalla compagnia aerea. Quindi, in un video sui social ha spiegato il motivo di questa scelta e anche perché lo ritiene condivisibile.
Rimborso negato dalla compagnia aerea: il racconto del passeggero
Filippo racconta di aver ricevuto una e-mail dalla compagnia aerea nella quale gli viene comunicato che non è previsto il rimborso di 250 euro per il volo cancellato. Il rifiuto del rimborso è dipeso dal particolare motivo che ha causato l'annullamento del volo: un passeggero è deceduto all'interno del velivolo. "Da regolamento, nel caso in cui c'è un volo cancellato per motivi non imputabili alla compagnia aerea non è previsto nessun rimborso", spiega l'influencer. Filippo, quindi, rivela che si aspettava una cosa del genere in quanto in questo caso specifico la compagnia aerea non aveva nessuna colpa.
Tuttavia, la compagnia ha sborsato dei soldi ai passeggeri: per le spese dell'hotel e le spese di trasporto. L'influencer non ha ricevuto questi soldi in quanto, abitando a Milano, è tornato a casa dall'aeroporto per poi ripartire il giorno dopo. Il passeggero, però, non si è arreso qui. Su suggerimento di un amico avvocato, infatti, ha chiesto un risarcimento per il disagio subito alla Commissione Europea tramite un modulo compilabile comodamente online. Entro 30 giorni, Filippo dovrebbe ricevere una risposta sul risarcimento. Un risarcimento che sembra legittimo per il disagio subito: il passeggero è dovuto tornare a casa di sera ed è ripartito solo il giorno successivo a ora di pranzo.
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