Un turista italiano in vacanza in Egitto ha denunciato all'Unione Nazionale Consumatori le escursioni da incubo nel Mar Rosso durante la sua vacanza.
Per la nostra rubrica dedicata alle vacanze da incubo, oggi vi portiamo in Egitto. Questo paese nordafricano ospita ogni anno tantissimi turisti italiani che vengono attirati soprattutto dal mare cristallino e dalle spiagge dorate di Sharm El-Sheikh, la meta turistica più gettonata del paese situata sul Mar Rosso. Altri turisti vengono attirati anche dal patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore. Basti pensare alle piramidi e alla cultura dell'Antico Egitto.
In ogni caso, la storia di oggi si svolge proprio a Sharm El-Sheikh. Qui, una coppia di turisti italiani ha vissuto una disavventura che ha rovinato la vacanza, trasformandola in un incubo. Una disavventura legata a 3 escursioni nel Mar Rosso che i due italiani hanno prenotato non appena arrivati nel resort su consiglio dell'assistente in loco dell'agenzia di viaggi. Tuttavia, la descrizione meravigliosa non si è rivelata corrispondere alla realtà.
Le escursioni da incubo in Egitto: cosa è successo
Innanzitutto, solo dopo aver pagato le escursioni, i turisti hanno scoperto che le eventuali cancellazioni hanno delle sconvenienti penali. Le cose iniziano ad andare male quando la sera precedente la prima escursioni ai turisti viene comunicata la cancellazione senza specificare il motivo. In seguito, però, i turisti hanno scoperto che l'escursione è stata spostata a un altro giorno a causa di nuovi turisti arrivati nel resort. "Così un'escursione a cui tenevamo tanto non l'abbiamo potuta fare, però, pretendo che mi vengano garantite le altre due", spiega l'italiano nel reclamo sul sito dell'Unione Nazionale Consumatori. Le altre 2 escursioni hanno luogo ma si rivelano essere organizzate malissimo. La prima, diretta in un'isola nel Mar Rosso, è partita dal porto in estremo ritardo ed è giunta sull'isola quando già erano presenti da un pezzo tante altre barche. Al ritorno, inoltre, la barca ha avuto un guasto e i turisti hanno dovuto aspettare un'ora in mezzo al mare prima che i gommoni li venissero a recuperare.
L'esperienza da dimenticare
Ma il peggio arriva con l'ultima escursione, quella dedicata al diving e alla vista dei delfini. I turisti arrivano salgono in barca alle 07:40 ma l'escursione parte dopo un'ora e mezza. E non a causa del mancato permesso del porto come si sono giustificati gli organizzatori ma per il ritardo di alcuni turisti. I turisti arrivano nella laguna dei delfini a mezzogiorno e non riescono ad avvistare i mammiferi. Quando risalgono in barca dopo i primi 40 minuti di snorkeling, trovano i due cuochi in cucina a litigare. Il cibo era pessimo e per la seconda parte di escursione gli organizzatori decidono di restare nello stesso punto, nonostante avrebbero potuto cambiare zona per rendere l'escursione più interessante. Quando tornano in Italia, ricevono anche la beffa: i turisti scoprono di non avere diritto al rimborso perché non hanno fatto reclami in loco tempestivamente. In realtà, però, i turisti hanno più volte denunciato la situazione agli organizzatori delle escursioni e all'assistente in loco dell'agenzia di viaggio.