Un italiano che vive e lavora in Giappone ha spiegato cosa fanno le autorità per garantire l'efficienza dei trasporti quando i treni sono in ritardo.
Il Giappone è sinonimo di puntualità ed efficienza in tutto il mondo. Soprattutto per quanto riguarda il trasporto ferroviario. I treni arrivano quasi sempre in orario e la rete ferroviaria è molto strutturata e densa. In treno si può raggiungere qualsiasi angolo del Paese. Oltre ai classici treni tradizionali, in Giappone sono attivi anche i futuristici Shinkansen: treni proiettile ad alta velocità che sono diventati il simbolo del trasporto ferroviario giapponese.
In questo contesto idilliaco, tuttavia, i ritardi non del tutto assenti. Infatti, come ci racconta Giovanni, autore della pagina Calabrese in Oriente, a lui è recentemente capitato di trovarsi in un stazione dei treni sovraffollata a causa di alcuni ritardi dovuti al vento troppo forte. "Un treno su due era cancellato", ha spiegato Giovanni. Nella stazione, così, si sono accalcate centinaia di persone in attesa di tornare a casa da lavoro. La cosa incredibile, ha rivelato l'italiano che vive e lavora in Giappone, è stato il silenzio dei giapponesi ammassati sulle banchine in attesa dei treni. "Nessuno è arrabbiato, preoccupato, sono lì e aspettano perché i ritardi non succedono spesso ma solamente in casi molto gravi", ha raccontato Giovanni. Tuttavia, anche in questi rari casi, le autorità fanno di tutto per garantire il funzionamento della rete di trasporti.
Treni in ritardo: la soluzione del Giappone
"La cosa che a me piace che provano in tutti modi a garantire i trasporti", ha spiegato Giovanni. Le autorità ferroviarie, quindi, non si limitano alle scuse per i disagi ma cercano di trovare soluzioni alternative. "In alcune stazioni grandi c'è il collegamento con l'autobus, l'azienda del trasporto ferroviario ha anche degli autobus", ha rivelato l'italiano. In questo modo, questi autobus sostitutivi possono essere usati in situazioni di forte disagio e ritardo per garantire il normale svolgimento del servizio.
Inoltre, quando i treni non sono abbastanza, viene potenziato anche il sistema dei taxi. Le tariffe sono fisse e i tassisti non le aumentano per approfittare dell'occasione. Inoltre, in alcuni casi, le aziende rimborsano le corde dei taxi ai dipendenti che hanno usufruito del servizio per arrivare in tempo a lavoro. "La mia azienda lo farebbe", ha spiegato Giovanni. Il dipendente, quindi, deve solo portare lo scontrino della corsa per ricevere il rimborso. Insomma, queste sono le soluzioni che il Giappone mette in campo per non creare disagi ai passeggeri. Anche nelle situazioni di emergenza, il Paese del Sol Levante si dimostra essere più preparato rispetto all'Italia.
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