Un cittadino ha denunciato sul sito dell'Unione Nazionale Consumatori la disavventura con l'autobus in Veneto: la risposta dell'azienda al reclamo è una presa in giro.
Prendere l'autobus, a volte, può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Ritardi e corse cancellate, infatti, possono causare disagi ai passeggeri che contano sulla puntualità dei mezzi di trasporto per arrivare in orario a scuola, a lavoro o a un appuntamento. Questa è proprio la storia di uno di questi disagi che vede come protagonista Pablo, un ragazzo che ha atteso invano un autobus per un'ora.
La storia si svolge nella stazione di Vicenza, dove Pablo contava di prendere l'autobus delle 09:30 di mattina dell'azienda del trasporto pubblico locale per raggiungere la città di Treviso a circa 80 km di distanza. Pablo, per sicurezza, si è recato in stazione alle 09:25 ma ha notato subito qualcosa di strano. Nello spazio dedicato all'autobus che è solito prendere c'era un altro mezzo con le porte chiuse e senza conducente. L'autista si è presentato solo alle 10:20 e l'autobus è partito alle 10:30. Pablo, quindi, è giunto alla conclusione che la corsa delle 09:30 è stata soppressa per qualche motivo e ha scritto all'azienda per ricevere spiegazioni e, nel caso, un rimborso.
L'autobus non passa: la risposta dell'azienda al reclamo del cittadino
Pablo ha raccontato di essere stato anche l'unico passeggero sull'autobus delle 10:30 ma, ha precisato, la cosa non deve stupire in quanto la linea Vicenza-Treviso non è molto frequentata al di fuori degli orari di punta. Pablo, quindi, ha spiegato l'inconveniente per iscritto alla società di trasporti e ha ricevuto una risposta veramente assurda. Infatti, la società, seppur con toni cordiali e gentili, ha spiegato al passeggero che l'autobus in questione, secondo i rilevamenti satellitari, è arrivato in stazione alle 08:41 ed è ripartito come previsto alle 09:30. "Per le motivazioni sopra riportate il suo reclamo non é stato accolto", ha concluso il messaggio l'azienda di trasporto.
Pablo, ovviamente, è rimasto basito quando ha letto l'e-mail. Dopotutto, lui era in stazione già alle 09:25 e dell'autobus non c'era traccia. Quindi, disperato, ha scritto un altro reclamo. Questa volta all'Unione Nazionale Consumatori. "Aspetto vostri consigli, è una questione di principio e non voglio essere preso in giro", ha spiegato il passeggero. La situazione, infatti, è davvero paradossale. Pablo non solo ha ricevuto un danno ma anche la beffa. Mai si sarebbe aspettato che l'azienda desse una risposta del genere. La speranza è che l'associazione a tutela dei consumatori assista il passeggero e lo aiuta a difendere un proprio diritto. E tu, come avresti reagito al posto di Pablo?
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