Il titolare di un bar di Cesenatico, sulla riviera romagnola, ha annunciato la chiusura dell'attività con un grande striscione che non è passato inosservato.
In un'Italia sempre più segnata dalla sfida della modernità, le piccole attività a gestione familiare rappresentano non solo il cuore pulsante dell'economia locale, ma anche custodi di tradizioni e storie che si intrecciano con le vite delle comunità che servono. Cesenatico, perla dell'Adriatico, non fa eccezione, con i suoi bar, ristoranti e botteghe che raccontano la storia di generazioni. Tuttavia, anche in questo idilliaco scenario, il fenomeno della chiusura di queste attività diventa sempre più frequente, lasciando dietro di sé vuoti non solo economici, ma anche culturali e sociali.
Tuttavia, sebbene questo striscione possa far pensare a una storia triste di un commerciante che non riesce più ad andare avanti, come ne sentiamo sempre di più nell'Italia di oggi, le cose non stanno effettivamente così. La storia che stiamo per raccontarvi è quella di un bar di Cesenatico e del suo titolare, che ha scelto di annunciare la chiusura dell'attività in un modo tanto insolito quanto ironico: attraverso uno striscione.
Lo striscione per la chiusura del bar
Lo striscione con il quale il bar di Cesenatico ha annunciato la chiusura dell'attività potrebbe trarre in inganno. "Chiudo perché ho finito le bestemmie", si legge sullo striscione affisso davanti all'ingresso del locale. Questa semplice frase, seppur ironica, potrebbe far pensare che il titolare si stato messo in ginocchio dalla crisi economica, dal caro bollette, dall'inflazione galoppante. Invece, la situazione è un tantino diversa. Infatti, come ha spiegato il titolare Giulio Battistini alla testata locale Corriere Romagna, non è stata la crisi a spingerlo alla chiusura.
Il bar non sta effettivamente chiudendo, a dirla tutta. Bensì Giulio, dopo 68 anni di lavoro, ha deciso di godersi la meritata pensione che percepisce già da alcuni anni e cedere l'attività alle nuove leve. Giulio ha raccontato di gestire il bar dal 2000 e di avere una clientela affezionata di turisti e residenti che passano da lui regolarmente. In questi anni, quindi, il bar è cresciuto sempre di più e Giulio è contento di lasciarlo in buone mani. Giulio ha basato il suo lavoro sul coccolare i clienti, farli sentire a casa propria e, così facendo, ha saputo far fronte alle varie crisi economiche che si sono susseguite. Ora, per Giulio lascia un nuovo capitolo della sua vita, lontano dal bancone del bar. E toccherà a una giovane di 20 anni portare avanti il suo lavoro. Insomma, lo striscione esposto è naturalmente ironico anche se, a una prima occhiata, potrebbe far pensare a un commerciante stanco di lottare per portare avanti al sua attività tra le insidie e le difficoltà moderne.